Le piogge degli ultimi giorni hanno rievocato alla mente le immagini dell’alluvione del 2009. La zona è ritenuta, in base a vari studi realizzati, una delle più a rischio del territorio
MESSINA – Un avamposto dei Peloritani, meta degli escursionisti, con un suggestivo paesaggio, un corso d’acqua, un piccolo ponte, un’icona della Madonnina. Ma sul torrente Boccetta e in contrada Scoppo Caprera quella bellezza rivive solo nei ricordi di chi abita ancora la vallata, perché adesso a prevalere è la paura che il corso d’acqua, considerato da vari studi tra i più a rischio, non possa sopportare neppure un temporale un po’ più intenso, figuriamoci una bomba d’acqua.
Le immagini di qualche giorno fa di Scaletta Zanclea travolta dal fango, hanno rievocato l’alluvione del 2009. Stavolta per fortuna non ci sono state vittime e in questi anni sono stati fatti dei lavori di consolidamento, ma è il segnale che l’attenzione deve essere tenuta alta. C’è ancora un gruppo di abitazioni con un centinaio di residenti, vicino all’argine, dove era da scellerati costruire. Ma le norme che lo avrebbero impedito sono arrivate dopo, mentre le sanatorie ci sono state in tutte le stagioni.
È un brutto scenario di degrado quello che si palesa di fronte a chi risale il torrente, con rifiuti di ogni genere, anche amianto, e detriti che ostruiscono e creano imbuti e barriere in vari punti. “Ci sono persino – sottolinea Renato Coletta, vice presidente della IV Circoscrizione – i resti della demolizione delle casette del borgo, ormai fantasma, di contrada Caprera, che un tempo erano state costruite nell’alveo. E c’è anche uno sbarramento, un cancello con lucchetto, collocato abusivamente nel mezzo del torrente. La vasca di calma piena di sedime e detriti non riesce più a svolgere quella funzione per cui già secoli fa era stata pensata”.
La criticità della situazione emerge peraltro anche nella relazione redatta, dopo un sopralluogo, dal tecnico Antonino De Salvo e dal Rup Letterio Rodilosso della sezione Protezione civile del Dipartimento Servizi ambientali del Comune di Messina. Relazione inviata al dirigente Francesco Ajello e all’assessore alla Protezione civile Massimiliano Minutoli per le “superiori valutazioni e determinazioni”.
I tecnici rilevano che “a valle la vasca di calma in prossimità di abitazioni è ormai occlusa da vegetazione che potrebbe compromettere il deflusso delle acque torrentizie. Si fa presente che anche dalle cartografie del Piano di protezione civile adottato dal 2017 la zona è caratterizzata dalla presenza di diversi nodi critici per il rischio idraulico e da frana”. Ajello e Rodilosso chiedono quindi le linee guida di intervento da adottare.
“Abbiamo concordato – dichiara l’assessore Massimiliano Minutoli, contattato dal QdS – di fare un intervento per mettere in sicurezza intanto il corso d’acqua e dopo si dovranno adottare provvedimenti in collaborazione con la Regione e l’Autorità di bacino, che è competente per la manutenzione dei torrenti. La situazione è particolare, con punti difficili da raggiungere. Ai residenti direi di monitorare la loro zona contro gli incivili, segnalando e chiamando le forze dell’ordine. Avvieremo controlli con la Polizia municipale installando delle telecamere”.
Il sopralluogo dei tecnici comunali è arrivato dopo le innumerevoli sollecitazioni del Consiglio della IV Circoscrizione, che a settembre ha approvato una delibera in cui vengono chiesti con urgenza tutta una serie di interventi: dalla rimozione di tutti i detriti e rifiuti alla verifica della potabilità dell’acqua, dall’installazione di una telecamera nella zona del ponte alla rimozione dello sbarramento abusivo, fino alla messa in sicurezza del tratto di strada, reso inagibile anni fa da una frana, che serve ai residenti per raggiungere le abitazioni.
“Non so esattamente – conclude Minutoli – se quella strada è privata, provinciale, comunale o agricola di quelle che appartenevano all’Esa. So solo che ho monitorato il problema e stiamo cercando di risolverlo in tempi brevissimi”.
La competenza è comunale, secondo i consiglieri di Circoscrizione che hanno sottolineato la gravità della situazione: “In queste condizioni – afferma Renato Coletta – una piena del torrente Boccetta produrrebbe danni devastanti e rischi per la popolazione della sottostante contrada Scoppo. Porterò questa emergenza in Consiglio comunale e, se necessario, anche al Prefetto perché i cittadini vanno tutelati”.