Messina, le iniziative del Comune per evitare una guerra fra poveri - QdS

Messina, le iniziative del Comune per evitare una guerra fra poveri

Lina Bruno

Messina, le iniziative del Comune per evitare una guerra fra poveri

sabato 04 Aprile 2020

I recenti episodi di cronaca hanno messo in evidenza un crescente malessere sociale. Gli aiuti alle famiglie che con l’emergenza Coronavirus sono finite in gravi difficoltà

MESSINA – “Voglio evitare che l’emergenza sanitaria si trasformi in guerriglia urbana, che farebbe saltare gli elementi cardine dell’ordine e la sicurezza pubblica”. Così il sindaco Cateno De Luca scriveva utilizzando i suoi canali social, anticipando la serie di delibere varate all’inizio di aprile per aiutare i messinesi che sono in stato di disagio economico.

La rissa davanti al supermercato, il suicidio dell’uomo dopo il ferimento della tabaccaia che gli aveva negato un gratta e vinci o il tentativo di forzare un bancomat delle poste non sono che alcuni segnali di un preoccupante malessere sociale. Il primo cittadino si era più volte in questi giorni, durante il quotidiano collegamento dalla sede della Protezione civile, rivolto al Governo nazionale per sollecitare interventi, alcuni dei quali in realtà già previsti negli ultimi Dpcm.

Molto attesi adesso sono gli aiuti comunali attorno a cui il sindaco ha creato molte aspettative. Per cominciare sono stati reperiti circa 32 milioni di euro che confluiranno in un unico Fondo di emergenza Covid-19. Sono risorse provenienti da una rimodulazione dei finanziamenti dei Programmi operativi regionali e nazionali (Pon, Por, Pac, Fead, 328/00 e Fsc), assegnati al Comune di Messina e ancora non impegnati per specifiche finalità. Il Fondo verrà integrato da altre risorse, statali e regionali, fino ad arrivare a oltre 39 milioni di euro, ma verrà ulteriormente integrato dalle donazioni che lo stesso sindaco De Luca sta sollecitando.

Come saranno spesi? Intanto per una Family card che i beneficiari potranno usare presso i negozi alimentari convenzionati, indicati nell’elenco pubblicato dal Comune sul proprio sito istituzionale. Sono buoni spesa che vanno da trecento a un massimo di settecento euro mensili, da marzo a maggio. Vi potranno accedere, si legge nella delibera di Giunta, “i nuclei familiari che hanno subito una perdita di entrate reddituali in conseguenza della cessazione obbligatoria dell’attività produttiva di ogni genere in base ai decreti ministeriali e alle ordinanze, quelli che hanno subito una perdita di entrate reddituali per licenziamento a causa della chiusura o della limitazione delle attività, e che non abbiano altra fonte di reddito. I benefici dipendono anche dalla presenza di depositi bancari e postali che non possono superare cifre dai trecento ai settecento euro a seconda del numero dei componenti della famiglia”.

Sono previsti anche aiuti per affitti e bollette, anche qui, secondo precisi parametri il cui calcolo e controllo necessita, come per la card, di tempi non proprio brevi e di una organizzazione che è in buona parte affidata alla Messina social city insieme alla protezione civile e alla rete di associazioni di volontariato. Al fondo si dovrebbe attingere anche “per l’acquisto, sviluppo tecnologico e dispiegamento di strumenti che, nel rispetto della normativa vigente, consentano o facilitino il monitoraggio, la prevenzione e il controllo del Covid-19”.

In programma, inoltre, interventi di natura strutturale a medio temine che dovranno sostenere la ricostruzione del tessuto socio-economico della città, “anche con l’avvio, di reti cooperativistiche di mutuo soccorso fra piccoli esercizi al fine di promuovere la solidarietà tra comunità, con un ‘solidale baratto’ di beni primari a Km zero per far fronte alle crescenti richieste causate dall’attuale emergenza rilanciando le attività locali dei piccoli e medi imprenditori”.

Non ci sarà una esenzione dal pagamento dei tributi comunali, come aveva fatto intendere in un primo tempo il sindaco. Ci sarà invece una sospensione dei termini di scadenza del pagamento di tasse, rateizzazioni, rette mensili per asili e servizi di assistenza, fino al 31 maggio. Nella stessa delibera di indirizzo però si prevede l’avvio di un iter per “la valutazione (nel rispetto della salvaguardia degli equilibri di bilancio) per una eventuale totale esenzione delle stesse tasse e tributi fino a settembre 2020”.

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