Messina, uno stadio... nel pallone, è caos sul Franco Scoglio - QdS

Messina, uno stadio… nel pallone, è caos sul Franco Scoglio

Lina Bruno

Messina, uno stadio… nel pallone, è caos sul Franco Scoglio

martedì 15 Giugno 2021

L’impianto, affidato fino al 31 maggio all’Acr Messina, si presenta in condizioni desolanti. La società ha respinto ogni responsabilità, mentre si attende l’esito del bando per la gestione pluriennale

MESSINA – Due società in corsa per la serie C, uno Stadio nel degrado e la definizione per la sua gestione che tarda a perfezionarsi. Ha destato clamore l’esito del sopralluogo effettuato nei giorni scorsi dalla Commissione di vigilanza che non ha dato il via libera alla fruizione del pubblico al Franco Scoglio in vista delle due partite casalinghe di Fc Messina e Acr.

L’impianto, che era affidato fino al 31 maggio all’Acr si presenta infatti in condizioni desolanti, ma non è una novità visto che anche a febbraio e marzo 2020, nel corso di altre ispezioni, erano stati fatti dei rilievi di irregolarità e individuate lacune strutturali anche se di altra natura rispetto a quelle di adesso. “Non è stato possibile eseguire – è stato rilevato dai componenti della Commissione di vigilanza – una verifica dell’efficienza di funzionamento degli impianti (idrico antincendio, rilevazione fumi, illuminazione di sicurezza, impianto Ups, gruppo elettrogeno, diffusione sonora) per l’assenza di personale tecnico né è stata prodotta alcuna certificazione di rispondenza e di corretto funzionamento degli stessi impianti a firma di un tecnico abilitato e di un professionista antincendio”.

Attestato, inoltre, lo “stato di abbandono degli spazi di accesso e delle vie di esodo con presenza di vegetazione spontanea, rifiuti nonché la mancata pulizia e l’adeguata igienizzazione dei servizi igienici”.

Il consigliere comunale Salvatore Sorbello ha pressato per una soluzione e chiesto al Comune di utilizzare fondi del proprio Bilancio per effettuare tutti gli interventi necessari che consentano ai tifosi di potere di nuovo accedere allo stadio. Secondo accordi presi con il Comune, l’Acr, concessionaria fino a fine maggio, ha rilevato Sorbello, avrebbe dovuto anche fare i lavori di adeguamento addirittura per la serie C e dare la possibilità ai propri tifosi e a quelli della Fc Messina di assistere alle partite in presenza alla prima occasione utile. Le uniche certezze a oggi sono gli oltre 88 mila euro spesi dalla Fc Messina.

“Ma oltre il danno la beffa – ha detto Sorbello- poiché è l’unica società ad aver pagato per giocare al Franco Scoglio nel periodo Covid. Il Comune infatti, per l’emergenza sanitaria non ha richiesto i canoni alla concessionaria, ma l’Acr li ha richiesti a Fc Messina per poter giocare”.

L’Acr Messina ha respinto ogni responsabilità, spiegando che la documentazione indicata nel verbale era stata già prodotta a inizio stagione, prima del blocco per il Covid. Poi non è stata aggiornata, non essendoci l’imminenza di accesso al pubblico, proprio mentre il club primo in classifica in Serie D era ancora detentore della concessione d’uso dell’impianto. Dopo il 31 maggio l’Acr si è considerata ospite nella struttura del Comune, avendo avuto la richiesta da Palazzo Zanca di pagare sia per gli allenamenti che per le partite. Da quel momento in poi, l’Acr non ha più ritenuto di avere la responsabilità sulla produzione dei documenti e sembra inoltre che non sia stata convocata neppure per il sopralluogo della Commissione né gli è stata data una proroga della concessione, visto il bando in corso per la gestione pluriennale.

Da mesi si attende che ci sia un pronunciamento definitivo sull’aggiudicazione all’unico concorrente, la Fc Messina. Il bando è scaduto il 30 settembre e la Commissione è ancora al lavoro per ultimare le procedure e ufficializzare l’assegnazione dell’impianto per 99 anni a Rocco Arena, presidente della società calcistica dilettantistica. Alcuni pareri richiesti dal Rup dopo le criticità avanzate sul progetto hanno portato in un limbo da cui non si riesce a uscire. Da una parte la Commissione ha accolto la proposta della società, assegnando un punteggio, anche alto, al progetto, dall’altra i lati poco chiari su cui la società però dice di avere fatto luce. Una bocciatura potrebbe essere possibile ma significherebbe iniziare di nuovo l’iter con la pubblicazione di un nuovo bando e altri mesi di inerzia mentre lo stadio resta in una condizione indecorosa, ancora vietato ai tifosi perché insicuro e stavolta non per colpa del Covid.

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