Messina, valorizzare il turismo religioso - QdS

Messina, valorizzare il turismo religioso

Messina, valorizzare il turismo religioso

venerdì 14 Maggio 2021

Molte le iniziative lodevoli avviate sul territorio, che però sono rimaste disomogenee e prive di quella reale coesione che dovrebbe governare questo importantissimo segmento

MESSINA – Un settore in crescita, che prova a organizzarsi per fare sistema. Il turismo religioso è un segmento economico importante in provincia, anche se finora è andato avanti, fino allo stop dovuto alla pandemia, in ordine sparso, con delle esperienze interessanti ma non integrate dentro una visione d’insieme che dovrebbe governare l’intero comparto.

“Questo – spiega Filippo Grasso, docente di Analisi di mercato all’Università di Messina, delegato del Rettore per le attività scientifiche nel turismo e componente dell’equipe dell’Ufficio diocesano per la pastorale del turismo – è un momento di programmazione, di divulgazione dell’offerta turistica religiosa. Quando saremo a regime, ormai nel 2023, avremo già un pacchetto precostituito che potrà essere venduto anche dagli agenti di viaggio. Per il 2021 le prenotazioni estive sono scese di molto, non sarà un turismo legato ai grandi flussi ma di prossimità, le navi che arriveranno avranno protocolli rigidi e anche i crocieristi avranno dei limiti per le escursioni. Nel 2022 si ricomincerà a viaggiare, ma sempre a fatica per entrare finalmente a pieno ritmo nel 2023. Un ragionamento che si sta facendo tra gli esperti anche a livello nazionale”.

Il professore Grasso fa anche parte del tavolo tecnico del ministero degli Esteri per il Turismo delle radici, che vuole intercettare quei siciliani all’estero, pensionati e imprenditori, intenzionati a investire nei luoghi da dove sono partiti come emigranti. Ci si prepara quindi per il turismo che verrà, testando nuove opportunità e cercando di fare programmazione.

I Cammini, intanto, restano i punti di forza del turismo religioso. L’assessorato al Turismo ha inserito nell’atlante regionale dei Cammini due progetti promossi negli anni scorsi dalla Diocesi, uno legato al cammino di Sant’Antonio e l’altro all’Anello del Nisi dei Santuari Mariani. L’associazione Camminare i Peloritani, su questo filone ha ideato il Cammino della bellezza (circa 110 km di trekking per collegare la Cattedrale di Messina a quella di Taormina, attraverso strade, mulattiere e sentieri, tra villaggi e antichi borghi medioevali) e il Cammino dell’Anima (che partendo dal santuario di Dinnammare, seguendo in parte la dorsale dei Peloritani, arriva al santuario di Tindari).

Nei giorni scorsi è stato presentato il pellegrinaggio nei luoghi della fede del cardinale Giuseppe Guarino, di cui è in corso il processo di beatificazione e canonizzazione. Un viaggio che partendo da Messina attraversa i luoghi simbolo nella vita di Garino: Siracusa dove fu vescovo, Montedoro in provincia di Caltanissetta dove nacque nel 1827, Agrigento dove perfezionò gli studi fino a Palermo. A promuovere questo itinerario è il Centro studi del cardinale Guarino di Messina, che raccoglie anche le adesioni insieme a qualche agenzia di viaggio che sembra disponibile a proporlo.

“Oggi il turismo religioso – sottolinea ancora Grasso – viene vissuto come esperienza di vita e del territorio. Un connubio che avvicina sempre di più fede, storia, cultura e conoscenza delle comunità locali visitate, unendo spiritualità con la ricerca di un benessere soggettivo più ampio. La visita ai luoghi di culto o il desiderio di percorrere itinerari religiosi si caratterizza sempre di più in un rinnovato interesse anche per le opere d’arte in essi presenti e per il paesaggio rurale in cui insistono. Serve lavorare ad una governance di sistema sulla costruzione del prodotto turistico religioso, integrato e attrattivo, che vada oltre le forme di individualismo che a volte ostacolano la crescita dell’economia turistica dei territori”.

Il punto debole è proprio questo procedere senza una regia unica, che finisce per rendere marginali esperienze che invece hanno grosse potenzialità di sviluppo. L’associazione Camminare i Peloritani, che nasce dalla passione di scoprire il territorio attraverso il trekking, con il suo portale in questi anni ha dato visibilità a molte di queste iniziative. È nata anche una guida turistica con la proposta oltre settanta itinerari, “Camminare e raccontare i Peloritani”, che uscirà in autunno con la sua terza edizione arricchita dai percorsi del turismo enogastronomico.

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