CATANIA – Un settembre in chiaro scuro, almeno per gli utenti, quello legato al trasporto pubblico effettuato dalla Ferrovia circumetnea. Mentre, infatti, il servizio della Fce – urbano ed extraurbano, su ferro o su gomma – sembra aver trovato ormai definizione dopo le iniziali incertezze legate agli orari e ai turni effettuati dai vari istituti scolastici, monta la polemica per la soppressione del servizio Metro Shuttle, il mezzo che collegava rapidamente il parcheggio scambiatore di via Santa Sofia, zona in cui si trova la cittadella universitaria, con la fermata della metropolitana Milo. E che non sarà più effettuato, perché sostituito da un “Brt Università”, autobus dell’Azienda metropolitana trasporti, che effettuerà – si legge nella pagina di mobilitacatania.org – “partenza da Viale Alexander Fleming e fermate su via Santa Sofia in andata e attraversamento della Cittadella fino a via Passo Gravina, al ritorno”.
Un passo indietro per quanto riguarda la mobilità della popolazione universitaria e non solo: il servizio, inaugurato nel 2017 e che ha fatto registrare numeri importanti, oltre che il gradimento tra gli utenti. “Purtroppo l’università ha deciso di non rinnovare la convenzione che ha permesso di realizzare il Metro Shuttle – spiega il direttore generale della Fce, Salvatore Fiore – forse per via di una possibile diminuzione del flusso di studenti. La Circumetnea non ha fatto altro che prendere atto di questa decisione – aggiunge – e devo ammettere con rammarico, dal momento che avevamo investito molto e che il servizio era un fiore all’occhiello”.
Una questione di numeri, dunque, e di fondi: il servizio infatti non è finanziato dalla Fce ma legato all’utilizzo, dunque, degli abbonamenti. “In questo momento, con i numeri che si prospettano – prosegue il direttore generale – rischieremmo di non coprire i costi con i numeri prospettati dal Metro Shuttle: è un’attività non prevista dai fondi del Ministero – sottolinea -, per proseguire dovremmo sottrarre fondi ad altro”.
Fiore risponde, poi, anche alla polemica sollevata sulla rimodulazione degli orari della metropolitana – la cui frequenza è diminuita (l’ultima corsa è stata anticipata) – e che torna chiusa la domenica. La metropolitana sarà, infatti, aperta solo nei giorni feriali dalle ore 6:40 alle ore 21:00, con una frequenza di 15 minuti per tutto l’orario di esercizio, su entrambe le direzioni.
“La frequenza è diminuita di appena 5 minuti e i treni passano ogni 15 minuti anziché ogni 10 minuti – sottolinea Fiore -. La chiusura anticipata è dovuta alla scarsa utenza dell’orario serale – conclude. Le scelte sono dettate dalle contingenze”. Anche se sui social le proteste restano tante.