L’ex calciatore deve scontare la condanna definitiva a tre anni e tre mesi per estorsione aggravata dal metodo mafioso. E’ in carcere dallo scorso novembre
Fabrizio Miccoli chiede di lasciare il carcere per scontare la pena ai lavori socialmente utili. L’ex calciatore di Palermo, Juventus, Lecce e Benfica ha presentato un’istanza al Tribunale di sorveglianza di Rovigo tramite l’avvocato Antonio Savoia, città dove ha sede il carcere dove si è consegnato lo scorso novembre quando è divenuta definitiva la condanna tre anni e sei mesi per estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Si tratta di un tentativo che però si scontra con il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Un reato ostativo che impedirebbe la concessione del beneficio della detenzione alternativa al carcere. Il Tribunale deve ancora fissare l’udienza.
La condanna
Tre mesi fa, è stata emessa la condanna definitiva per “il Romario del Salento”, per il quale non sono neppure previste misure alternative alla detenzione dietro le sbarre, presa dalla seconda sezione della Cassazione. La condanna comminata, però, supera i 3 anni e dunque prevede il trasferimento in carcere. Per l’ex calciatore non è stata prevista, in sentenza, nessuna pena alternativa.
Le accuse rivolte al calciatore
Miccoli, da quanto emerso anche tramite intercettazioni, è accusato di aver commissionato a Mauro Lauricella, figlio del boss della Kalsa Antonino “u scintilluni” – già in carcere per scontare una pena di 7 anni – il compito di recuperare 12 mila euro da Andrea Graffagnini, ai tempi titolare della discoteca “Paparazzi” di Isola delle Femmine, per conto dell’ex fisioterapista del Palermo Giorgio Gasparini, il quale aveva a sua volta chiesto aiuto proprio a Miccoli.