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Migranti, Alan Kurdi, passa la proposta di Musumeci

Migranti, Alan Kurdi, passa la proposta di Musumeci

Il Ministero dei Trasporti, i 156 naufraghi in quarantena su una nave. Provvedimento del capo della Protezione civile Borrelli su richiesta della ministro De Micheli. L’idea era stata lanciata dal presidente della Regione siciliana

I 156 migranti soccorsi dalla Alan Kurdi non sbarcheranno nei porti italiani, dichiarati non sicuri nei giorni scorsi dal Governo, ma verrà individuata, con il supporto della Guardia costiera, una nave sulla quale saranno trasferiti nelle prossime ore per la quarantena e i controlli della Croce Rossa italiana e delle autorità sanitarie locali.

Lo prevede un provvedimento firmato dal capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, su richiesta della ministra delle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli.

La nave della ong tedesca Sea Eye si trova al largo delle coste occidentali della Sicilia e ieri il presidente della Regione Nello Musumeci aveva ribadito la proposta di “una nave in rada per la quarantena dei migranti”.

Sempre ieri l’Unhcr, l’organizzazione delle Nazioni Unite per i rifugiati, in un tweet dell’inviato speciale per il Mediterraneo Vincent Cochetel aveva ricordato, “Quattro barche sono alla deriva nel Mediterraneo Centrale, due nell’area Sar maltese. Gli imperativi umanitari devono prevalere mentre si proteggono le comunità ospiti”.

Adesso, su richiesta della ministro De Micheli, informa il Ministero, “il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, ha firmato un provvedimento con il quale si nomina il Dipartimento delle libertà civili e per l’immigrazione soggetto attuatore dell’intervento di gestione sanitaria, con il supporto per l’assistenza della Croce Rossa per i 156 migranti presenti sulla nave Alan Kurdi in prossimità delle acque territoriali nazionali”.

Questo intervento, sottolinea il ministero, “è coerente con le politiche del governo italiano sull’immigrazione e si è reso necessario a seguito del rifiuto, da parte della Alan Kurdi, di seguire la procedura per l’accoglienza nel proprio paese di bandiera che è la Germania”.

“L’intervento di natura umanitaria – prosegue – non può avvenire con lo sbarco presso i porti italiani, a causa della forte pressione organizzativa e sanitaria, in questa fase emergenziale da covid-19. Pressione che renderebbe complesso affrontare l’accoglienza in piena sicurezza per i soccorritori e per le persone soccorse”.

“Tale intervento – conclude il Mit – avviene inoltre, nel pieno rispetto delle regole vigenti per gli italiani in Italia e per gli italiani che rimpatriano, nonché a seguito della Dichiarazione sui porti italiani ai sensi della convenzione di Amburgo”