Il corpo senza vita di un bambino di 20 giorni originario della Costa d’Avorio è stato ritrovato nelle scorse ore su un barchino al largo dell’isola di Lampedusa.
Il cadavere si trovava sulla stessa imbarcazione utilizzata da un gruppo di migranti (a bordo 36 persone, fra cui 9 donne e 2 minori) che sono giunti nella notte al molo Favarolo.
Sull’imbarcazione erano presenti anche due persone ustionate.
Esclusa la morte violenta
L’ispezione cadaverica effettuata sul corpo per meglio chiarire le cause del decesso ha escluso ogni tipo di morte violenta. Il piccolo, secondo le testimonianze della madre, sarebbe spirato per problemi respiratori.
Sul punto è stata trasporta una bara bianca che accolto la salma, la quale è stata portata nel cimitero di Cala Pisana. La madre del piccolo è stata invece trasferita, così come i compagni di viaggio, all’hotspot di contrada Imbriacola.
Del caso è stata informata la Procura di Agrigento.
Tragedia sfiorata nel Mediterraneo centrale
Intanto nel Mediterraneo centrale proseguono i salvataggi di migranti. Il veliero Nadir ha effettuato cinque interventi portando a bordo oltre 500 persone recuperate dalle carrette del mare.
Una barca si è capovolta durante un’operazione di soccorso della Guardia Costiera italiana, ma tutte le 37 persone sono state salvate con l’aiuto dell’equipaggio del Nadir”, spiega l’Ong tedesca Resqship”.
“Un ragazzo è in condizioni critiche e ha bisogno di cure. Poiché attualmente siamo l’unica nave della flotta civile Nl Mediterraneo centrale continueremo a cercare emergenze per aiutare”, conclude l’organizzazione.

