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Migranti: Biagio Conte, il digiuno contro una politica disumana

Migranti: Biagio Conte, il digiuno contro una politica disumana

Il missionario laico palermitano è giunto oggi al quattordicesimo giorno di sciopero della fame , in un giaciglio di cartone, per protestare contro l’espulsione dall’Italia di Paul, ghanese di 51 anni, in Sicilia dal 2010

Quattordicesimo giorno di sciopero della fame per Biagio Conte che protesta per l’espulsione dall’Italia di Paul, ghanese di 51 anni, a Palermo dal 2010.

Paule vive nella missione “Speranza e carità” guidata dallo stesso missionario laico.

Un caso preso ad esempio per accendere i riflettori sulle politiche che riguardano i migranti.

Conte, con le catene alle caviglie simbolo di una umanità non libera, è sdraiato sul giaciglio di cartone sotto la statua del beato Pino Puglisi dove venne ucciso il parroco di Brancaccio.

Nel suo giaciglio di cartone, dove dorme accanto a Paul e al comunicatore sociale della missione, Riccardo Rossi, continua a fare appello contro “la politica disumana che impedisce l’accoglienza”.

“I rappresentanti delle autorità, delle istituzioni – ha dichiarato ieri ai giornalisti – sono esseri umani. Anche loro hanno un cuore. Facciamolo battere”.

Ogni giorno insegnanti e studenti vanno a trovare fratel Biagio e i bambini si fermano a parlare con lui, dedicandogli pensieri e disegni.

L’evidente sofferenza di Conte è servita a spezzare l’indifferenza nei confronti di certi temi di tante famiglie palermitane e siciliane.