Migranti, i Gesuiti, la vera tragedia sono i morti in mare - QdS

Migranti, i Gesuiti, la vera tragedia sono i morti in mare

redazione web

Migranti, i Gesuiti, la vera tragedia sono i morti in mare

martedì 25 Agosto 2020

La richiesta di "evitare toni allarmistici" e la precisazione sui dati degli arrivi forniti dal governatore Musumeci. Poi la sentenza contro Salvini e la sua fallimentare politica: "Oggi paghiamo il prezzo altissimo degli effetti dei decreti sicurezza"

Il Centro Astalli Palermo e il Centro Astalli Catania, sedi territoriali del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati in Italia, da molti anni in prima linea nella cura e nell’accoglienza della popolazione migrante in Sicilia, esprimono “seria preoccupazione per la situazione dei migranti arrivati di recente sull’isola e per l’accoglienza loro riservata”.

In particolare, spiegano in una nota, “ci pare necessario ribadire che la vera emergenza è data dalle persone che muoiono nel Mediterraneo e dalle cause che li spingono a fuggire dai loro Paesi vessati da guerre, crisi umanitarie e gravi ingiustizie sociali. Ogni giorno nei nostri servizi ne raccogliamo le testimonianze e cerchiamo di accompagnarli nei loro non facili percorsi legali e sanitari”.

Rispondendo indirettamente al governatore della Sicilia Musumeci, che ieri in conferenza stampa aveva fornito dei dati parziali (“solo a luglio sono arrivati 7.067 migranti; a metà agosto, oltre 3 mila arrivi. Lo scorso anno nell’intero mese di agosto i migranti sono stati in totale 1.268; a luglio, 1.088”), il servizio dei Gesuiti per i rifugiati ha sottolineato che gli arrivi via mare registrati dal Ministero dell’Interno “parlano di 17.264 persone arrivate dall’inizio dell’anno al 21 agosto 2020, 2.200 persone in meno rispetto allo stesso periodo, nel 2018”.

“Alla luce di questi dati chiediamo alle istituzioni di evitare toni allarmistici che alimentano paure e di proporre, invece, soluzioni progettuali che tutelino i diritti dei migranti e la salute pubblica”.

In particolare, proseguono, “chiediamo alla regione Siciliana di attuare tempestivamente una collaborazione fattiva con gli enti di tutela presenti sul territorio perché si faccia il possibile per gestire gli arrivi e le presenze dei migranti nell’interesse e nella sicurezza di tutti, tenendo conto delle vulnerabilità di cui molti di loro sono portatori, essendo spesso vittime di tortura, violenze e violazioni gravi dei diritti umani ed essendoci tra di loro numerose donne e bambini”.

“Non ci troviamo di fronte ad un’emergenza inaspettata, piuttosto oggi paghiamo il prezzo altissimo degli effetti dei decreti sicurezza – concludono -: le politiche migratorie, restrittive, di chiusura – se non addirittura discriminatorie – che hanno caratterizzato l’ultimo anno, acuiscono precarietà di vita, esclusione e irregolarità, rendendo l’intera società più vulnerabile. Oggi in Sicilia vediamo i danni provocati dal non aver investito in protezione, accoglienza e integrazione dei migranti”.

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