Quello dell’immigrazione è ormai un pasticciaccio brutto che ormai non coinvolge soltanto il capo della Lega Nord Salvini ma anche il premier grillino Conte e il capo politico pentastellato Di Maio, visto che entrambi si sono dichiarati sulla stessa linea del Ministro dell’Interno.
Un pasticciaccio brutto perché, a fronte dell’ecatombe di migranti nel Mediterraneo sancita da organizzazioni come l’Unicef – nei primi tre mesi del 2019, 365 persone hanno perso la vita nel Mare Nostrum, oltre il 60% del numero totale di vittime registrate in tutto il 2018 -, il governo italiano, apparentemente impegnato più sul fronte della comunicazione che dei fatti, continua ad adottare provvedimenti estemporanei e controversi.
Un esempio è nella differenza di comportamenti nei confronti di coloro i quali hanno compiuto i salvataggi in mare:
alla Mare Jonio, la nave di Mediterranea Saving Human che ieri sera aveva salvato, a quaranta miglia dalle coste della Libia, trenta migranti a bordo di un gommone in avaria, è stato sì consentito di attraccare a Lampedusa per far sbarcare i naufraghi, ma l’imbarcazione è stata sequestrata e l’equipaggio è stato iscritto nel registro degli indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Un atto dovuto per la segnalazione fatta dalla Finanza andata a sequestrare il natante. La Procura di Agrigento dovrà adesso valutare, però, anche alla luce della ricostruzione delle modalità del salvataggio e della situazione politica e di sicurezza in Libia, se vi siano davvero profili di reato.
Comportamenti diversi riguardo alla nave Stromboli della Marina Militare con a bordo i trentasei migranti salvati ieri a 75 km dalla Libia da nave Cigala Fulgosi, ha invece attraccato senza problemi al pontile Nato, nel territorio di Melilli, nel Siracusano, dove sono cominciate le procedure d’identificazione dei migranti che, dopo il trasferimento nell’hotspot di Messina, secondo quanto dichiarato dal premier Conte saranno distribuiti in alcuni Paesi Ue.
Nessun problema neanche per i settanta naufraghi migranti recuperati nel mare al largo di Lampedusa – secondo la Rai da pescherecci – e trasferiti sulle motovedette della Guardia di Finanza.
Insomma, quest’altro “giorno dei porti” – dopo le vicende Diciotti e Sea Watch, conclusisi con accuse di sequestro di persona al capo della Lega Nord e ministro dell’Interno Matteo Salvini – ha dimostrato ancora una volta come la politica del governo sulla questione immigrazione faccia acqua da tutte le parti.
La politica del governo, non solo di Salvini. Il premier Giuseppe Conte ha infatti tenuto a dichiarare che tutto il governo è con il capo della Lega Nord nella decisione di sequestrare la Mare Jonio e lo stesso ha fatto il capo politico grillino Luigi Di Maio: “Le decisioni che sono state prese – ha dichiarato – come sempre sono di tutto il governo e la cosa positiva è che questa nave è stata sequestrata un’altra volta, spero che si arrenda e smetta di girare nel Mediterraneo, facendo una serie di azioni che evidentemente hanno qualcosa che non va”.
“Matteo Salvini – ha risposto su Twitter il deputato del Pd Matteo Orfini – ordina il sequestro della Mare Jonio. La colpa? Aver salvato dalla morte decine di persone, tra cui una bimba di appena un anno. Evidentemente per il governo era meglio lasciarli morire in mare. Per noi chi salva una vita è un eroe: grazie alla Mare Jonio”.
Il medico lampedusano Pietro Bartolo, noto per il documentario premio oscar “Fuocammare” ha affermato al proposito: “Penso che queste persone che oggi ci governano non vogliano neanche cambiare il Trattato di Dublino, perché quando c’è stata la possibilità di farlo non solo non si sono presentati, ma addirittura qualcuno ha votato contro”.
“I migranti continuano ad arrivare – ha proseguito – anche se sono piccoli sbarchi, con piccole barche, sempre più piccole, e nessuno può testimoniare quello che sta succedendo nel Mediterraneo, quindi non sappiamo quanta gente parte, quanta gente muore. Questo non è possibile, non è possibile accettarlo”.
“Abbiamo davanti – ha aggiunto il dem Maurizio Martina – un ministro dell’Interno che ha deciso di piegare agli interessi di propaganda anche temi così delicati, come quello dell’immigrazione, e siamo al terzo tempo di questa continua campagna elettorale sulle persone. Ancora una volta il ministro dell’Interno tiene in ostaggio delle persone perché ha bisogno di fare parlare di sé. Ma altra cosa è la gestione seria e ragionevole di situazioni anche emergenziali”.
Non solo a Martima quello sui migranti appare soltanto come un grande apparato propagandistico da parte della Lega Nord che continua ad avere un grande clamore sui telegiornali nazionali. E proprio ieri l’Agcom, presentando il monitoraggio sul rispetto della par condicio, ha rivelato una forte sovraesposizione della Lega da parte di Tg1, Tg2, Tg La7 e Sky Tg24.
A cercar di riportare la questione sul piano umanitario è il sindaco di Palermo Leoluca Orlando: “Gli interventi di salvataggio confermano ciò che è sotto gli occhi di tutti: salvare vite umane è un obbligo morale e legale cui nessuno può e deve sottrarsi”.
“Ringraziamo i nostri militari – ha aggiunto – che ancora una volta, come tante volte negli ultimi anni, hanno onorato l’impegno di servire la Costituzione e ringraziamo tutti coloro che in questi anni, militari, pescatori, volontari, uomini e donne di mare hanno contribuito a salvare migliaia di esseri umani dalla morte”.
“Di fronte a questi risultati, appare evidente che il tentativo del Ministro dell’interno di ostacolare, – afferma – se non impedire del tutto l’azione di Mediterranea e della nave Mare Jonio è, esso sì, un crimine ed un atto contro la legge e la morale”.
Infine, in serata, Luca Casarini, capomissione di Mediterranea Saving Human, ha dichiarato che al momento “non c’è stata alcuna notifica del sequestro” e in ogni caso, “anche in occasione del salvataggio precedente, ci hanno sequestrato la nave per alcuni giorni, ma poi siamo tornati a fare quello per cui siamo nati, stare in quel pezzo di mare per aiutare a persone che ne hanno bisogno”.
Casarini ha poi ringraziato l’equipaggio di Mare Jonio, “persone straordinarie che hanno scelto di non voltarsi dall’altra parte di fronte agli orrori che abbiamo sotto gli occhi”.

