Martello, non credendo alla svolta europeista del capo leghista, mette in guardia il presidente del consiglio incaricato. E chiede che il nuovo governo non abbia posizioni ambigue sulle migrazioni
Mentre si riaprono le consultazioni del presidente incaricato Mario Draghi, dal sindaco dell’ultima isola del Sud Italia, quella Lampedusa che meriterebbe un riconoscimento internazionale per la sua attività umanitaria di questi anni, arriva un invito: “il tema dei migranti dev’essere al centro dell’agenda politica del nuovo governo”.
Non ha dubbi Totò Martello, il “sindaco pescatore”, che vede profilarsi all’orizzonte la formazione di un esecutivo composito che potrebbe mescolare progressisti e sovranisti.
“Dopo la sua improvvisa svolta Europeista – si è chiesto ironicamente Martello -, Matteo Salvini ha forse cambiato idea anche sull’immigrazione?”.
E sottolinea, giustamente, che “il prossimo governo del Paese non può permettersi di avere una posizione ambigua su un tema così delicato”.
Mentitore seriale
Con Salvini, Martello ha una querelle che risale al periodo in cui il capo della Lega, allora Nord, responsabile del Viminale, continuava a ripetere su tv e social di aver chiuso i porti italiani. E Martello, con il ditino alzato, tentava di spiegare che, almeno a Lampedusa, gli “sbarchi fantasma” continuavano, con piccole imbarcazioni, a un ritmo di una cinquantina di persone al giorno. Ma nessuno gli dava retta, anche se, poi, sul sito del Ministero dell’Interno, per forza di cose, quei numeri venivano confermati.
Martello bollò dunque Salvini come “mentitore seriale” e continuò ad affrontare quotidianamente il dramma degli sbarchi cercando di sfrondarlo dai toni da campagna elettorale permanente della destra, per riportarlo ai problemi concreti.
“L’ho detto più volte e lo ribadisco – ha affermato Martello -, che il dibattito sull’immigrazione dev’essere affrontato con serietà, sottraendolo agli slogan: è inaccettabile rincorrere il consenso speculando sulla sofferenza degli esseri umani, o diffondendo messaggi di odio e intolleranza”.
Per questo, a Draghi, ha consigliato di disinnescare questa potenziale bomba sociale proprio mettendo il tema dei migranti al centro dell’agenda politica.
Il Global Compact for Migration
“Il nuovo Governo – ha sottolineato – dovrebbe finalmente valutare di sottoscrivere il Global Compact for Migration, il documento delle Nazioni Unite ‘per una migrazione regolare, ordinata e sicura’”.
E, riferendosi a quella Lampedusa che in questi anni ha davvero dato tantissimo, “sostenere direttamente i territori di confine impegnati in prima linea nell’emergenza umanitaria”.
“Mi aspetto – ha concluso Martello – che il presidente incaricato Draghi faccia chiarezza fin dall’inizio sull’approccio che l’Italia avrà sulla gestione dei flussi migratori. E questo perché alcune forze politiche che si dichiarano oggi pronte a sostenere il nuovo esecutivo, fino a pochi giorni fa hanno mantenuto posizioni diametralmente opposte sui migranti. E, per la verità, anche sull’Europa”.