Migranti, il Tar Sicilia sospende l'ordinanza Musumeci - QdS

Migranti, il Tar Sicilia sospende l’ordinanza Musumeci

redazione web

Migranti, il Tar Sicilia sospende l’ordinanza Musumeci

venerdì 28 Agosto 2020

I giudici amministrativi hanno accolto il ricorso del Governo Conte: il provvedimento non rientra "nell'ambito dei poteri attribuiti alle Regioni". Salvini e Musumeci adesso attaccano anche la magistratura. Barbagallo, abbassino i toni. Nessun migrante tra i nuovi contagiati nell'isola

Come prevedibile ieri a tarda sera il Tar di Palermo ha accolto il ricorso del Governo Conte sospendendo l’esecutività dell’ordinanza – definita “farlocca” da Pd e M5s – firmata nei giorni scorsi dal governatore della Sicilia, Nello Musumeci, con cui intimava la chiusura di hotspot e centri d’accoglienza nell’isola.

La camera di consiglio, come stabilito dalla presidente della terza sezione Maria Cristina Quiligotti, si riunirà il 17 settembre, nonostante l’ordinanza scada il dieci settembre.

La via sembra tracciata

Ma la via sembra tracciata: “Le misure adottate con l’impugnato provvedimento – scive il Tar – sembrano esorbitare dall’ambito dei poteri attribuiti alle Regioni”, anche se “disposte con la dichiarata finalità di tutela della salute in conseguenza del dilagare dell’epidemia da covid-19 sul territorio regionale”.

E questo anche perché, rileva il giudice amministrativo, “involvono e impattano in modo decisivo sull’organizzazione e la gestione del fenomeno migratorio nel territorio italiano, che rientra pacificamente nell’ambito della competenza esclusiva dello Stato” e, “peraltro, sono certamente idonee a produrre effetti rilevanti anche nelle altre regioni e, quindi, sull’intero territorio nazionale, nel quale dovrebbero essere trasferiti, nell’arco delle 48 ore decorrenti dalla pubblicazione dell’ordinanza, i migranti allo stato ospitati negli hotspot e nei centri di accoglienza insistenti sul territorio regionale”.

Il soggetto attuatore covid opera su direttive della Protezione civile

Sospendendo l’ordinanza, il Tar di Palermo ha sottolineato dunque che “le misure adottate con il provvedimento impugnato non possono ritenersi rientranti nell’ambito dell’esercizio dei poteri delegati dall’autorità del governo centrale, in mancanza delle predette necessarie previe direttive in materia”.

Non solo: entrando nel merito di quanto sostenuto da Musumeci, che ripete di agire come “soggetto attuatore delle misure emergenziali connesse allo stato di emergenza dichiarato dal Consiglio dei ministri” per il Covid-19, il giudice ricorda, semplicemente, che questa autorità “opera sulla base di specifiche direttive impartite dal Capo del Dipartimento della protezione civile”. Che dipende dal Ministero dell’Interno.

La reazione di Matteo Salvini

Immediata e rabbiosa ieri sera la reazione di Matteo Salvini, che non manca occasione per ricordare di essere in attesa di processo, il tre ottobre a Catania, per sequestro di persona e abuso d’ufficio per la vicenda Open Arms dell’agosto scorso.

Il capo della Lega Nord, indicato da molti come l’ispiratore dell’ordinanza di Musumeci, come da copione ha attaccato la magistratura: “Ennesima vergogna italiana, governo e ‘giustizia’ spalancano porti e porte ai clandestini. Dalla Lega massimo sostegno a Musumeci e ai siciliani”.

E ha minacciato: “Tutti i nostri sindaci e governatori sono mobilitati per evitare qualsiasi nuovo arrivo di clandestini che ormai non sono più solo un problema economico e sociale ma anche sanitario”.

“Spero che Musumeci tenga duro” ha detto poi stamattina a Siena Salvini attaccando il Governo che “chiude i locali… e tiene aperti i porti a migliaia di clandestini” e “ci sono già i primi poliziotti infetti e contagiati”.

In realtà il poliziotto è uno solo.

Coronavirus, nessun migrante tra i positivi

Per la cronaca, tra i cinquanta nuovi casi di coronavirus registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore non c’è nemmeno un migrante, mentre molti sono stati contagiati durante viaggi all’estero. Per quanto riguarda le province, a Palermo si registrano diciassette nuovi positivi. Altri sedici a Catania, sette di questi sono provenienti da Paesi esteri, sette a Messina, di questi cinque sono tornati dalla Sardegna, tre a Ragusa, di questi due di ritorno da Malta e sette a Siracusa.

Anche da Musumeci critiche al Tar

Anche Musumeci ha criticato il Tar di Palermo per la decisione cautelare “che non condividiamo – ha detto – e che è stata assunta senza neppure ascoltare la Regione, come può essere concesso a richiesta della parte e come noi abbiamo formalmente chiesto, non avendo potuto depositare le nostre difese”.

Barbagallo (Pd), ora abbassino i toni

E il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo, replicando alle affermazioni del Governatore, ha dichiarato: “Riprendendo l’ultima dichiarazione di Musumeci, l’unica battaglia di civiltà che mi sento di consigliargli è quella di abbassare i toni e di smetterla di alimentare lo scontro fra istituzioni”.

“Ha ottenuto – ha aggiunto – il clamore e l’attenzione che voleva, ora però ritorni ad avere un contegno e un rispetto per chi quelle istituzioni rappresenta a ogni livello”.

Il sindaco di Pozzallo, evitare conflitti istituzionali

“Utilizziamo i percorsi istituzionali previsti – ha ripetuto il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna – per risolvere i problemi dei migranti, evitando la strumentalizzazione per una facile ricerca di consensi”.

“Ho sempre sostenuto – ha aggiunto – che senza istruttoria o in mancanza di una relazione sanitaria, nessuno, dal sindaco del più piccolo comune al governatore di una regione, può emanare qualsiasi tipo di ordinanza. Quello che ha fatto traboccare il vaso, comunque, è la diffida ai Prefetti di far applicare l’ordinanza, creando così un conflitto istituzionale che non aiuta, ma anzi danneggia i territori interessati dal fenomeno migratorio”.

Musumeci e i sindacati dei Prefetti

Il governatore Musumeci, infatti, era stato indirettamente smentito ieri, dopo la sua diffida presentata “alle autorità competenti” per chiedere che venisse data esecuzione all’ordinanza, anche dai sindacati dei Prefetti italiani, Sinpref e Ap.

“Ho fatto decine di ordinanze – aveva affermato Musumeci – tutte rispettate dalle Prefetture. Senza risposte saremmo di fronte a una grave omissione da parte degli uffici territoriali del Governo e del ministero dell’Interno”.

I Prefetti, “senza entrare minimamente nel merito della questione”, hanno ricordato come gli hotspot sono operativi “per l’accoglienza di persone su specifiche disposizioni del Viminale, con il quale solamente vanno pertanto affrontati e risolti possibili motivi di confronto”.

Svuotato ieri l’hotspot di Lampedusa

Naturalmente né Salvini né Musumeci hanno commentato l’unica vera notizia di ieri: il fatto che la nave-quarantena Azzurra ha portato via da Lampedusa altri seicento migranti tra quelli ospiti dell’hotspot dell’isola. Tornato a ospitare poco più di duecento persone, come nella norma, dopo che il giorno prima altre 273 persone erano state imbarcate sull’altra nave-quarantena, la Aurelia. Un’operazione programmata da tempo e che era stata impedita dal maltempo.

Peraltro ieri il Viminale ha annunciato un nuovo bando per reperire altre navi-quarantena, idea peraltro da sempre sostenuta dal presidente Musumeci.

In ogni caso martedì giungerà a Lampedusa la “task force” di esperti nominata dalla Regione per verificare le condizioni dell’hotspot.

Ripresi gli sbarchi autonomi

Intanto, con il bel tempo, sono ripresi gli sbarchi autonomi Lampedusa e nella notte appena trascorsa, sedici barchini hanno portato sull’isola complessivamente duecentosessanta tunisini, tra cui molti minorenni.

Tutti sono stati trasferiti all’hotspot di contrada Imbriacola. Per un altro centinaio di extracomunitari ieri sera è arrivato l’esito negativo ai tamponi Covid.

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