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Lampedusa, imbarcazione alla deriva in mare: salvata una famiglia intera

Lampedusa, imbarcazione alla deriva in mare: salvata una famiglia intera
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L’imbarcazione in difficoltà è stata salvata dalla Motovedetta “Carru” in servizio sull’Isola

Tanta paura nelle scorse ore a Lampedusa dove, nei pressi di Punta Maccaferri, una famiglia composta da cinque persone – di cui due minorenni – è stata salvata dai carabinieri della Motovedetta “Carru”, attiva nel servizio sull’Isola.

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La famiglia, in piena difficoltà al largo delle coste di Lampedusa, è stata quindi notata durante una ordinaria attività di perlustrazione marittima, con i militari che hanno visto l’imbarcazione in una situazione difficile per poi intervenire immediatamente. Secondo quanto emerso, il problema alla base delle complicazione sulla piccola barca era un’avaria al motore, con il natante che era ormai alla deriva.

Migranti, viaggi illeciti tra la Tunisia e Trapani

Nel corso di una vasta operazione avviata su mandato della Procura distrettuale di Messina andata all’opera durante la scorsa settimana, i carabinieri della compagnia di Patti hanno eseguito – anche su Castelvetrano oltre che nella città del messinese – un decreto di fermo nei confronti di cinque tunisini. Dall’età compresa tra i 25 e i 24 anni, i cinque sono accusati di avere avuto un ruolo nel favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Il decreto di fermo, emesso nelle scorse ore per pericolo di fuga, è stato eseguito una volta accertata la gravità degli indizi raccolti.

Immigrazione clandestina a Patti e Marsala. Gli sbarchi nel mirino

Per i cinque cittadini tunisini coinvolti, il reato contestato da parte delle autorità del luogo è quello di associazione a delinque finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, aggravato dalla presenza di armi.

Uno degli sbarchi contestati ai tunisini oggi accusati di aver favorito l’immigrazione illecita è quello avvenuto la sera del 12 di giugno su Trapani. In questo caso, l’autorità giudiziaria di Marsala, oltre che di Trapani, ha emesso dopo il fermo anche un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Adesso, tutto è sottoposto al gip al Tribunale di Messina che dovrà decidere il da farsi.

Immagine di repertorio