Migranti, in arrivo l'esercito a Pozzallo - QdS

Migranti, in arrivo l’esercito a Pozzallo

Zaccaria Stefania

Migranti, in arrivo l’esercito a Pozzallo

sabato 15 Agosto 2020

All’interno dell’Hotspot considerato il più sicuro d’Italia sono diversi i positivi, alcuni sono fuggiti. La struttura non è funzionale. Il sindaco di Modica: “Usiamo caserme dismesse”

“Se da qui a lunedì ci dovessero essere altre fughe di migranti dall’hotspot di Pozzallo, considerato il più sicuro d’Italia, pianterò una tenda, chiamerò anche gli assessori e i consiglieri comunali, per supportare le forze dell’ordine, nell’evitare che questi episodi possano ripetersi”.

Il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna è stato chiaro: dopo le fughe dei giorni scorsi di diversi migranti, la situazione è degenerata. L’aumento, poi, dei casi di covid ha fatto il resto. Alcuni degli ospiti risultati positivi sono riusciti a scappare. È proprio per questo che arriverà a breve l’esercito a presidiare l’hotspot di Pozzallo. È stato il prefetto di Ragusa Filippina Cocuzza ad annunciarlo al sindaco Roberto Ammatuna.

I militari arriveranno lunedì prossimo, saranno ben 90. Il primo cittadino pozzallese, reduce appunto da un incontro in Prefettura, ha fatto sapere di aver ricevuto anche ampie rassicurazioni circa un potenziamento delle forze dell’ordine sul territorio. In provincia, però, l’invio dell’esercito non sembra la decisione giusta per contenere questa emergenza.

“L’invio dell’esercito a Pozzallo per contenere le fughe di migranti – ha detto il sindaco di Modica Ignazio Abbate – è solo un palliativo che non risolve di certo il problema e non risponde alle richieste dei cittadini iblei. Il problema di fondo è l’inadeguatezza della struttura. Inutile mandarci i soldati a presidiare un colabrodo qual è il centro di prima accoglienza di Pozzallo. Così si getta fumo negli occhi della gente e si mettono a rischio anche gli stessi militari che si trovano a fronteggiare un problema che ha radici più profonde. Anche quando si riuscissero a contenere le fughe dal Cpa, una volta trasferite negli Sprar queste persone avrebbero vita facile qualora volessero far perdere le proprie tracce. Il problema è strutturale, ogni altra soluzione che non sia la costruzione di centri all’avanguardia è solo momentanea e dell’efficacia effimera”.

Per Abbate, si potrebbero intanto utilizzare altre strutture presenti nel territorio. “Mi rivolgo al ministro dell’Interno – ha sottolineato il sindaco di Modica – affinché prenda in considerazione l’ipotesi di utilizzare le caserme dismesse che abbiamo in Sicilia per ospitare in maniera dignitosa i migranti. In queste strutture sarebbe più facile far rispettare loro la necessaria profilassi sanitaria, la stessa cui sono obbligati i cittadini italiani. Dobbiamo fare di tutto per garantire ai cittadini il loro legittimo diritto alla sicurezza.

Inutile raccomandare la prudenza ai nostri cittadini, costringerli alla quarantena, imporre restrizioni anche dolorose quando a pochi chilometri c’è una bomba biologica pronta a esplodere dalla quale fuoriescono quasi ogni giorno persone positive al virus che si riversano nel nostro territorio”.

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