Governo al lavoro per rafforzare la prima accoglienza: la struttura dovrebbe sorgere sotto il Caos, nell’ultima porzione di area portuale. Il Prefetto Romano: “Potrà ospitare fino a 250 persone”
PORTO EMPEDOCLE (AG) – Non si placa l’emergenza migranti a Lampedusa. Dai dati forniti dall’Unicef sono oltre 84.300 le persone arrivate via mare in Italia da gennaio al 23 luglio, un incremento del 144% rispetto all’anno precedente. Di questi, il 66% è sbarcato a Lampedusa, a fronte del 48% nello stesso periodo dell’anno precedente. Oltre 8.700 sono minori stranieri non accompagnati.
Ogni giorno si registrano dai 10 a 20 sbarchi, l’hotspot di contrada Imbriacola, centro che arriva a registrare anche fino a 2 mila persone nonostante i trasferimenti continui da parte della Prefettura di Agrigento che d’intesa con il Viminale programma le partenze con navi e aerei; non mancano le tensioni tra i migranti anche per una semplice bottiglietta d’acqua e gli uomini delle forze dell’ordine sono lì a riportare la calma.
“Continua con l’impegno di sempre lo sforzo della Questura e delle forze dell’ordine al servizio per i cittadini e i turisti. È bello riscuotere plauso e anche il sostegno della tanta gente perbene silenziosa che ama Lampedusa e che non ha secondi fini e ragiona con onestà intellettuale”, dichiara il questore di Agrigento Emanuele Ricifari.
Il governo sta predisponendo di rafforzare le strutture di prima accoglienza, ed Calabria e Sicilia, anche ampliando quelli già attivi, e in aiuto a Lampedusa, si sta pensando di costruire un hotspot a Porto Empedocle, che sorgerà sotto il Caos, in quella che è l’ultima porzione di area portuale, che consentirà una più rapida assistenza, oltre che l’ iter di pre-identificazione, e un veloce trasferimento verso i centri d’accoglienza della Sicilia e dell’intera penisola poiché vi sarà un’area dedicata agli autobus, già pronti a far salire i migranti da smistare.
“Verranno collocati dei moduli abitativi che potranno ospitare 200, 250 persone. E in queste strutture verranno effettuate le procedure di fotosegnalamento, rilievo delle impronte digitali e dunque identificazione. Non sarà, questo l’obiettivo di Prefettura e Viminale, un punto di ammasso di migranti, ma delle aree che serviranno a velocizzare appunto le procedure di identificazione e lo spostamento di quanti sbarcano verso le strutture d’accoglienza”, ha spiegato il prefetto di Agrigento, Filippo Romano.