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Migranti: la Marina Militare li salva, il Governo rimbrotta

Migranti: la Marina Militare li salva, il Governo rimbrotta

L’Ammiraglio Alessandro, ex portavoce della Guardia Costiera, risponde che “l’intemperanza politica del ministro Salvini è destinata all’insuccesso come nel caso Diciotti e causa gravi lacerazioni istituzionali”

“Ho sentito il Presidente del consiglio e stiamo ancora verificando prima di tutto perché questa nave abbia agito lì”.

Lo ha detto il capo politico grillino Luigi Di Maio commentando la notizia del salvataggio da parte di una nave della Marina militare italiana, la Cigala Fulgosi, unità combattente che fa parte di “Mare Sicuro” di 36 migranti (tra cui due donne e otto bambini) a 75 chilometri dalla Libia.

Con Salvini che, tra sottosegretari mandati a casa e presidenti della regione leghisti sotto inchiesta, è piuttosto nervoso, non mancava che questo: “Io chiudo i porti e qualcuno raccoglie i migranti”, ha affermato stizzito.

Non gli importava che il natante soccorso “imbarcasse acqua e quindi fosse in procinto di affondare”, con le persone a bordo, “prive di salvagenti e in imminente pericolo di vita”, come si legge in una nota diffusa dalla Marina Militare. In cui si sottolinea come nave Cigala Fulgosi abbia agito “in aderenza alle stringenti normative nazionali e internazionali”.

Quelle che Salvini non riconosce, tanto che si chiede perché la nave abbia agito “in acque libiche, peraltro pattugliate dalla guardia costiera libica, che ieri in pieno Ramadan, ha soccorso, salvato e riportato indietro più di duecento immigrati?”.

Insomma, il capo della Lega Nord continua a far finta che in Libia non stia accadendo nulla, mentre tra i compiti assegnati alla nave che ha soccorso i migranti c’è anche la “salvaguardia del personale italiano presente a Tripoli” e quello delle “piattaforme estrattive dell’Eni al largo delle coste libiche”.

Così, c’è da registrare la reazione di Di Maio, il quale, probabilmente per indorare la pillola a Salvini ha dichiarato: “Io mi auguro che ci sia solidarietà da parte dell’Europa e cioè che nelle prossime ore si facciano sentire gli altri Paesi perché noi dobbiamo redistribuire questi immigrati, ovvero stabilire il principio ancora una volta che chi arriva in Italia va in Europa”.

Ma il fatto che il Governo pentaleghista abbia mugugnato sul fatto che la Marina Militare ha osservato le regole della legge del mare, ha provocato delle reazioni veementi.

Come quella dell’ex portavoce della Guardia Costiera, l’ammiraglio in pensione Vittorio Alessandro: “Se una nave militare italiana opera un soccorso – ha detto – è certo che non poteva e non doveva fare diversamente: dunque lo Stato deve difendere l’operato della sua Marina, assicurando la rapida conclusione dell’operazione”.

“L’intemperanza politica del ministro Salvini – ha aggiunto in maniera ancor più esplicita Alessandro – è destinata anche stavolta all’insuccesso come quella che usò contro nave Diciotti, causando soltanto un aggravio di sofferenza alle persone coinvolte, una ipotesi di sequestro di persona e gravi lacerazioni istituzionali”.

Ma Salvini continua a dire che – non si capisce bene in base a quale legge – i porti sono chiusi.

Sono davvero tanti quelli che hanno dimostrato il contrario, a cominciare dal sindaco di Lampedusa Totò Martello che ha sbugiardato le trionfalistiche dichiarazioni di Salvini dimostrando che, soltanto sulla sua isoletta, lo scorso anno sono arrivati tremila migranti.

Riguardo a quelli salvati dalla Marina Militare, la Ong Mediterranea Saving Human ha chiesto, “Sbarcateli subito in Italia”.

“Queste persone – hanno aggiunto i portavoce dell’Ong – non possono essere deportate in Libia, sarebbe una violazione del diritto internazionale”.

E in serata La Mare Jonio ha soccorso 29 migranti a bordo di un gommone in avaria a 40 miglia dalle coste libiche.

“Abbiamo chiesto un porto sicuro al centro di coordinamento italiano – ha scritto la Ong su twitter – immensa gioia per 29 vite in salvo”.

Tra i 29 a bordo del gommone anche una bimba di un anno e tre donne, una delle quali incinta”.