Migranti, Razza nomina una task force della Regione siciliana - QdS

Migranti, Razza nomina una task force della Regione siciliana

redazione web

Migranti, Razza nomina una task force della Regione siciliana

martedì 25 Agosto 2020

Dopo l'ordinanza di Musumeci sullo sgombero degli hotspot. I compiti e la composizione dell'organismo, coordinato dal medico legale Cristoforo Pomara, docente dell'università di Catania. Miceli (Pd), il Governatore visiti lui i centri

E’ il professor Cristoforo Pomara, medico legale docente dell’università di Catania, il coordinatore della task force istituita dalla Regione Siciliana che dovrà compiere “necessari sopralluoghi”, “verificare la congruità delle condizioni degli hotspot e dei Centri di prima accoglienza” presenti nell’isola per verificare la “sussistenza o meno dei requisiti igienico-sanitari per l’esercizio delle strutture” e di “eventuali violazioni dei protocolli per il contenimento del contagio da covid-19”.

Lo dispone l’ordinanza dell’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza secondo la quale, che dopo le ispezioni, potranno “essere formulate proposte di chiusure o di riconversione delle strutture se risultassero carenti e tutte le soluzioni alternative del caso, anche a carattere temporaneo, per la risoluzione delle criticità igienico-sanitarie e la messa in sicurezza degli ospiti e del personale ivi operante”.

Di tutte le iniziative l’organismo dovrà costantemente riferire all’assessore per la Salute.

Della task force, che avrà diritto solo al rimborso spese, fanno parte anche il prof. Bruno Cacopardo, dell’ospedale Garibaldi di Catania, il dott. Luigi Aprea, del Policlinico di Palermo, il prof. Antonello Giarratano, dell’università di Palermo, il dott. Paolo Murabito, del Policlinico di Catania, l’ingegnere Santo Pettignano, dell’Asp di Siracusa, il prof. Venerando Rapisarda, dell’università di Catania e il dott. Aldo Virgilio, dell’Asp di Catania.

Miceli (Pd), Musumeci visiti lui gli hotspot

“Durante la conferenza stampa – ha detto il deputato dem Carmelo Miceli, responsabile Sicurezza del Pd – Nello Musumeci ha più volte ribadito di non volere creare né un clima di panico né di allarmismo. Poi ha detto che il governo Conte vuole fare dei campi di concentramento. Invito Musumeci a fare come ho fatto io oggi: vada a visitare il Cara di Caltanissetta, provando, se gli riesce, a essere obiettivo. Impari a distinguere caso per caso, a riconoscere che un provvedimento generico come l’ordinanza di ieri è una provocazione gratuita, utile solo a creare allarmismo”.

“Vada a vedere – ha aggiunto – come sono gestiti i 13 mila metri quadri della struttura nissena nella quale, a fronte di una capienza massima di 450 ospiti, attualmente vivono solo 367 migranti, in condizioni igieniche all’evidenza ottimali e serviti da più di 60 tra medici, infermieri, assistenti sociali, mediatori culturali e vigilati da più di 100 militari. Un luogo nel quale gli ospiti sono visibilmente sereni”.

“Musumeci – ha concluso Miceli – ha raccontato insomma una situazione che non rappresenta la realtà della maggior parte dei centri, descrivendoli tutti come lager e arrivando al paradosso che per difendere la qualità della vita degli ospiti di questi posti l’unica cosa da fare era cacciarlo dalla Sicilia. Una cosa ridicola, insensata, una offesa al senso di umanità oltre che al lavoro di quei tantissimi funzionari delle prefetture, qui poliziotti, quei carabinieri, quegli operatori sanitari, quegli educatori, quegli assistenti sociali e quei mediatori culturali che fanno funzionare alla perfezione la maggior parte delle strutture di accoglienza”.

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