La realizzazione del progetto nei giorni scorsi è stata messa in gara per un valore complessivo di oltre 11,7 milioni di euro
Camere a due o quattro posti, con arredi privi di spigoli e parti taglienti per evitare atti di autolesionismo. Ognuna dotata di una corte esterna recintata, per motivi di sicurezza. Non è un carcere, ma lo ricorda. Si tratta della descrizione dell’unità abitativa prevista nell’ampliamento del Cpr di Caltanissetta, il centro di permanenza per il rimpatrio destinato alla detenzione dei migranti sprovvisti di regolare titolo di soggiorno.
La realizzazione del progetto nei giorni scorsi è stata messa in gara per un valore complessivo di oltre 11,7 milioni di euro. A occuparsi della procedura per affidare l’appalto sarà l’agenzia Invitalia. I lavori dovrebbero durare più di due anni e così essere completati nel corso dell’attuale legislatura a maggioranza di centrodestra. La stessa che, giunta al governo promettendo di bloccare gli approdi sulle coste italiane, l’anno scorso ha fatto i conti con una crescita degli sbarchi. Una situazione che ha portato il governo Meloni a stringere accordi con Paesi terzi, per cercare di esternalizzare le frontiere e la gestione di un fenomeno che finora ha dato prova di sfuggire ai proclami della politica.
Migranti, un terzo di posti in più
Il progetto di ampliamento della struttura di località Pian del Lago, nel capoluogo nisseno, prevede la realizzazione di 56 nuovi posti letto, in aggiunta dei 96 già esistenti. Il nuovo edificio, a piano terra, sarà realizzato con elementi prefabbricati e suddiviso in tre differenti blocchi alloggiativi: due da 24 posti e con camere da quattro letti, mentre il terzo, più piccolo, avrà camere con due letti e un totale di quattro stanze. “I blocchi alloggiativi sono collegati da un corridoio centrale in corrispondenza del quale saranno realizzati dei lucernari per portare luce all’interno”, si legge nel progetto.
Trattandosi di un luogo adibito a essere l’anticamera per l’espulsione dall’Italia e consci dei diversi momenti di tensione che si sono registrati nel corso degli anni, gli arredi, le recinzioni e gli accessori da installare saranno “del tipo antivandalo” e per evitare atti di autolesionismo “privi di spigoli acuti, parti taglienti ed ancorati a terra”.
Migranti, nuove garritte e telecamere
Il progetto che interesserà terreni adiacenti a quelli dove già si trovano le attuale strutture del Cpr nisseno. Al centro della gara non c’è solo la realizzazione degli alloggi, ma anche la costruzione di nuovi uffici di polizia in aggiunta degli esistenti, aree ricreative, un campetto da basket e poi nuove stradelle carrabili. Chi vincerà l’appalto dovrà anche occuparsi dell’illuminazione e di un nuovo impianto di videosorveglianza che servirà sia le aree interne che esterne agli alloggi. Sul tema della sicurezza spiccano la nuova recinzione perimetrale in ferro alta sette metri e la costruzione di tre nuove garritte, costituiti da “corpi blindati prefabbricati” in cemento armato ”antiproiettile e antiesplosione”.
L’ampliamento della capacità ricettiva del centro di permanenza e rimpatrio negli anni scorsi è stata al centro di un altro appalto. Un primo lotto dall’importo più ridotto – poco più di un milione di euro – è stato aggiudicato dall’impresa agrigentina Ing.Due ed è stato oggetto di una perizia di variante suppletiva che ha fatto aumentare la spesa di qualche centinaio di migliaia di euro.
Migranti, inizio anno con meno sbarchi
Sul fronte degli arrivi in Italia, il dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione del ministero degli Interni ieri ha pubblicato l’ultimo aggiornamento. In questi primi due mesi del 2024, le persone arrivate in Italia sono state 4458, una cifra decisamente inferiore rispetto all’anno passato quando tra gennaio e febbraio i migranti giunti sulla Penisola erano stati oltre 14mila. Il dato è leggermente inferiore anche a quello registrato nel 2022, quando nello stesso periodo gli arrivi erano stati 5474.
Per il governo Meloni, che proprio sulla gestione dei Cpr è finito più volte nel mirino delle critiche, l’auspicio è che l’attuale trend possa continuare, allontanando così il ricordo del dato complessivo registrato nel 2023, quando i migranti arrivati in Italia sono stati 157.651, oltre 50mila in più rispetto al 2022, l’ultimo anno del governo che vedeva il partito della premier all’opposizione e critico sulla presunta incapacità dell’allora esecutivo a controllare gli sbarchi.
Sul fronte delle nazionalità, le statistiche dicono che nel 2024 il Bangladesh è il Paese da cui è provenuto il maggior numero di migranti – 1083 su 4458 – seguito da Siria e Tunisia. Sul totale, invece, sono 520 i minori non accompagnati. Soltanto l’anno scorso in Italia ne sono arrivati quasi 18mila.
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