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Migranti, Salvini minaccia Draghi, Martello stupito

Migranti, Salvini minaccia Draghi, Martello stupito
Il sindaco di Lampedusa Totò Martello, che ha deciso di postare sul suo profilo Facebook l’hashtag #IoSonoPescatore, indossando anche una T shirt con la stessa scritta, per protesta contro la decisione di continuare a trattenere a bordo della Open Arms i profughi soccorsi 15 giorni fa nel Mediterraneo, 16 agosto 2019. La nave della Ong spagnola è ancorata a poche centinaia di metri dall’entrata del porto. Martello, che è figlio di pescatori, spiega così la sua iniziativa: “La prima volta che sono salito su una barca mi hanno insegnato che ogni vita umana in pericolo va salvata. Perché il mare ha le sue regole, e vanno rispettate”. ANSA / Elio Desiderio

Il sindaco di Lampedusa commenta con il Qds.it l’ultimatum sugli sbarchi del capo della Lega, che ha attaccato la ministro Lamorgese. “Almeno per una volta dia una soluzione, faccia lo Statista”

“Di fronte a simili dichiarazioni cosa si può dire? Salvini parla come se non fosse al Governo“.

Il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, parlando con il Qds.it, si dice stupito dalle affermazioni del capo della Lega che ieri, alla festa di Milano Marittima, ha lanciato a Mario Draghi una sorta di ultimatum sugli sbarchi sostenendo che il problema “va risolto entro agosto” o, per il Carroccio, sarà “difficile” sostenere un Governo che in tema di arrivi di “clandestini” fa “peggio” di quanto fece Angelino Alfano al Viminale.

Salvini però – ha detto Martello -, almeno per una volta, dia una soluzione: dica, per esempio, come farebbe a bloccare le partenze. Faccia lo Stastista, visto che si autodefinisce così”.

“Il vero problema – ha aggiunto il sindaco di Lampedusa – è che a lui interessa soltanto fare la sua campagna elettorale permanente, come quando era ministro dell’Interno e diceva che aveva chiuso i porti mentre qui a Lampedusa continuavano ad arrivare barchini e barconi. Allora gli diedi del mentitore seriale, oggi confermo che è un uomo sterile: quand’era ministro dell’Interno non ha fatto nulla di concreto per risolvere la situazione se non una campagna di comunicazione martellante. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti”.

“Abbiamo un numero di sbarchi che non si vedeva dai tempi di Alfano” aveva detto ieri Salvini a Milano Marittima, attaccando Luciana Lamorgese: “La ministro dell’Interno dia un segnale: se si occupa di pubblica sicurezza e non è in grado di mantenerla è un problema, questi arrivi vanno bloccati”.

“Forse – ha commentato Martello – odia Luciana Lamorgese perché gli ha tolto il posto. Ma l’attuale Ministro dell’Interno, almeno l’accoglienza l’ha affrontata e risolta. Salvini invece no: chiacchierava e basta. E qui a Lampedusa arrivavano i disperati. Come quelli che ora scappano da una Tunisia in preda a una grave crisi democratica“.

Quanto alla situazione a Lampedusa, il Sindaco ha spiegato che “è la stessa di ieri, quando nel pomeriggio c’erano novecento persone nell’hotspot”.

“Non appena attraccheranno le navi quarantena – ha concluso – altre persone potranno lasciare il centro di contrada Imbriaccola”.