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Migranti, Salvini vuol sequestrare Open Arms

Migranti, Salvini vuol sequestrare Open Arms
Il rimorchiatore della ong Open Arms nel porto di Napoli per una serie di incontri con la cittadinanza e le associazioni del territorio in occasione della settimana mondiale del rifugiato, 16 giugno 2019. ANSA/CESARE ABBATE

Perché ha “minacciato” di entrare in Italia se dovesse avere problemi a bordo. La Ong ha presentato ricorso al Tribunale di Palermo per far scendere i minori non accompagnati. Per l’Onu Lampedusa “un modello”

“La Open Arms è da sei giorni nel Mediterraneo e ora minaccia di entrare in Italia. Avrebbe avuto tutto il tempo per raggiungere la Spagna, il Paese della ong, che ha dato la bandiera alla nave e dove alcuni sindaci si sono esposti a favore dell’accoglienza. Ma forse questi signori vogliono fare solo una provocazione politica: evidentemente la vita delle persone a bordo non è la loro vera priorità, ma vogliono a tutti i costi trasferire dei clandestini nel nostro Paese. Si ricordi, la Open Arms, che per lei le acque territoriali italiane sono chiuse e siamo pronti a sequestrare la nave”.

Lo ha detto il capo della Lega Nord e ministro dell’Interno Matteo Salvini, replicando alle ultime dichiarazioni di Open Arms: “Entreremo in Italia se dovessimo avere seri problemi a bordo”.

Lo aveva detto Oscar Camps, fondatore della ong, parlando dell’inasprimento del cosiddetto Decreto sicurezza bis.

A bordo della nave, ancora in attesa di un porto sicuro, ci sono 121 naufraghi recuperati al largo della Libia e tra loro molti bambini.

Così Open Arms ha presentato un ricorso al Tribunale e alla Procura minorile di Palermo affinché i minorenni a bordo della nave “vengano fatti sbarcare e vengano nominati dei tutori per quelli non accompagnati”.

Ossia quanto “prevedono art. 6 e 11 della Convenzione dell’Aja”.

“Noi rispettiamo la legge” cha concluso Open Arms che, con un video del presidente Riccardo Gatti, ha sottolineato:
“Faremo di tutto affinché le convenzioni internazionali, le normative, gli obblighi ed evidentemente anche i diritti di queste persone, vengano rispettati”.

Le accuse della ong sono in primo luogo per Italia e Malta: “siamo testimoni” della loro “prepotenza e abuso istituzionalizzato” ha detto Gatti – ma anche nei confronti del “silenzio” dell’Unione Europea.

“Noi continueremo – ha concluso il presidente di Open Arms – a rispettare prima di tutto la vita delle persone”

Intanto una delegazione dell’Unitar (agenzia delle Nazioni Unite) composta dal dirigente di divisione Alexander A. Mejia e dal consulente Guglielmo Cascioli è stata per due giorni a Lampedusa, ricevuti dal sindaco di Lampedusa e Linosa Totò Martello, con il quale è stato siglato un protocollo di intesa che apre la strada a una cooperazione – nell’ambito delle tematiche legate alla migrazione – attraverso training, ricerca e azioni per lo sviluppo e la crescita della comunità locale.

Questa visita rientra nel programma di lavoro del “Forum dei sindaci” nell’ambito del Consiglio globale dello sviluppo e della migrazione.

“Abbiamo conosciuto una realtà che può essere presa a modello – ha detto Mejia – ringrazio il sindaco per il suo impegno ed esprimo la mia ammirazione e la mia gratitudine nei confronti di Lampedusa e dei lampedusani”.