Migranti, sindaco Lampedusa chiede incontro a Meloni e Piantedosi

Migranti, sindaco Lampedusa chiede incontro a Meloni e Piantedosi: “Qui bollettino di guerra”

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Migranti, sindaco Lampedusa chiede incontro a Meloni e Piantedosi: “Qui bollettino di guerra”

Redazione  |
giovedì 10 Novembre 2022

Sul molo Favaloro gli uomini della Capitaneria di porto hanno sbarcato il corpo senza vita di un neonato. Appena 20 giorni

“Ieri ho inviato una richiesta di incontro urgente al premier Meloni e al ministro dell’Interno Piantedosi. Ho chiesto loro di vederci a Lampedusa o a Roma per discutere della gestione del fenomeno migratorio e dell’impatto sulla mia comunità”. A dirlo all’Adnkronos è il sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino, dopo l’ennesima notte insonne. Sul molo Favaloro gli uomini della Capitaneria di porto hanno sbarcato il corpo senza vita di un neonato. Appena 20 giorni, morto durante la traversata del Mediterraneo insieme alla mamma per ipotermia. “La madre ha detto che sin dalla nascita soffriva di problemi respiratori, era venuta in Italia per farlo curare”, dice il sindaco, il cui telefono non smette di squillare. “A ogni ora del giorno e della notte ricevo chiamate dalle forze dell’ordine che mi comunicano l’arrivo di cadaveri – ammette -. Sono numeri da bollettino di guerra e davvero sta diventando pesante, faticoso lavorare cosi”. Anche dal punto di vista umano. “Mi auguro che ci sia un’attenzione, un gesto di solidarietà verso questo territorio”.

Nella lettera inviata al presidente del Consiglio dei ministri e al capo del Viminale il primo cittadino ha sottolineato una serie di emergenze con cui la più grande delle Pelagie si trova a fare i conti. Questioni legate ai flussi migratori e agli sbarchi che su questo piccolo scoglio in mezzo al Mediterraneo sono quotidiani. “Dal problema delle salme e della loro sistemazione nella camera mortuaria a quello delle barche accatastate al molo e che con il maltempo, come è accaduto tre notti fa, creano un danno ambientale incalcolabile oltre ad aver distrutto il molo”. Problemi che, ribadisce Mannino, “non possiamo continuare a gestire da soli, non abbiamo le risorse finanziarie e umane. Serve una struttura commissariale che se ne occupi”.

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