Per Roberto Ammatuna, da sempre in prima linea sul fronte dell'accoglienza, per gestire i flussi migratori occorre confrontarsi con l'Europa
Un atteggiamento “strumentale e propagandistico” che serve solo a “sviare attenzione su altre questioni che scoppieranno nei prossimi mesi quando i nodi verranno al pettine“. Perché “in testa alle preoccupazioni degli italiani in questo momento non c’è fenomeno dell’immigrazione, ma la situazione economica e il caro bollette”. Per il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, da sempre in prima linea sul fronte dell’accoglienza dei migranti, per gestire i flussi migratori occorre confrontarsi con l’Europa. “Ma per farlo e ottenere risultati – spiega all’Adnkronos – servono potere contrattuale e alleanze giuste. Non possono certo esserlo Malta, Cipro, Grecia che, con tutto il rispetto, sono assolutamente ininfluenti nello scacchiere europeo. I nostri punti di riferimento devono essere la Germania, la Francia e la Spagna. Nei tavoli internazionali si guardano i numeri. E così vero che l’Italia è il Paese che ha più migranti? Mi pare che i numeri non dimostrino questo”.
Nel suo discorso alle Camere il capo del Viminale è tornato a ribadire la teoria delle ong come pull factor. La loro presenza nel Mediterraneo incentiverebbe le partenze. “Non è così – dice Ammatuna -. Quando a operare erano solo quattro o cinque navi umanitarie i numeri degli arrivi di migranti sulle nostre coste erano assai più consistenti”. Nella sua cittadina da giorni si susseguono gli sbarchi. “Tutti con motovedette della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza. Il ruolo delle ong è assolutamente marginale”. Insomma, ribadisce il sindaco di Pozzallo, “il problema dell’immigrazione non si risolve eliminando le ong”, ma istituendo un servizio di ricerca e soccorso governativo europeo. “Una flotta europea, collegata anche alle ong, che operi nel Mediterraneo – dice -. Così si può governare il fenomeno, coniugando umanità e legalità”.