Nel 2001, l’Organizzazione mondiale della Sanità ha pubblicato uno studio sul tema dei benefici del Design for All in termini di qualità e aspettative di vita, riconoscendo l’ovvietà di un dato dell’esperienza umana: ognuno di noi acquisisce vari gradi di disabilità temporanea durante la vita a causa di malattie, età o, nel caso delle donne, durante la gravidanza. La disabilità è una condizione sperimentata prima o poi dalla maggioranza delle persone, non da una minoranza. Anche per questo sono in molti a classificare il Design for All alla stregua di un diritto civile.
Alle Paralimpiadi la diversità non viene nascosta né trasformata in oggetto di compassione: è riconosciuta come risorsa, elemento di identità, base di una nuova cultura dello sport e della società. “Milano-Cortina 2026 sarà una tappa cruciale per il movimento paralimpico italiano – ha affermato il presidente del Cip, Marco Giunio De Sanctis -. Non è solo un grande evento sportivo: è una piattaforma capace di generare cultura, inclusione e consapevolezza”.
Per il movimento Paralimpico, quello che conta è mostrare atleti come soggetti complessi fatti di passione e determinazione come anche di talento, ma anche di sfide personali, limiti e fallimenti come chiunque altro e non come estranei della società. “I Giochi lanceranno un messaggio potente – ha detto il ministro Alessandra Locatelli -, ricordandoci ancora volta l’importanza di fare squadra per costruire un futuro in cui ogni persona possa sentirsi parte attiva della nostra società, e in cui lo sport continui a essere uno strumento che abbatte barriere e contribuisce a promuovere una nuova prospettiva che ci chiede di vedere in ogni persona le potenzialità e non i limiti”.
Gli sport Paralimpici in scena a Cortina
A Cortina, famosa località turistica veneta che dà in parte il nome a questi Giochi Invernali italiani, si svolgono le competizioni di sci alpino Paralimpico, snowboard Paralimpico e wheelchair curling (insieme a discipline come biathlon e sci di fondo paralimpico che si svolgeranno invece in altre sedi alpine).
In relazione alla disabilità, un sistema di correzione dei tempi consente agli atleti e alle atlete di competere tra loro:
- Standing (in piedi): è possibile sciare con o senza stabilizzatori, con uno o due bastoncini e, a seconda della disabilità, con uno o due sci.
- Sitting (sedute o seduti all’interno di un guscio o monosci): utilizzano monosci e stabilizzatori, scocche fissate con un ammortizzatore a uno sci e utilizzate in combinazione con due stabilizzatori dotati di mini-sci.
- Visually impaired (atleti ipovedenti o non vedenti che gareggiano con guida).
Wheelchair curling
Nello storico Cortina Curling Olympic Stadium va in scena non solo la Cerimonia di Chiusura dei Giochi Paralimpici, ma soprattutto la competizione di wheelchair curling. A differenza delle gare Olimpiche, quelle Paralimpiche sono miste in entrambe le specialità previste, e coinvolge atleti e atlete con una disabilità fisica agli arti inferiori. Da qui l’utilizzo di una carrozzina.
I Giochi paralimpici invernali Milano-Cortina 2026 accorciano le distanze attraverso la condivisione delle sedi con le Olimpiadi, creando un’unica “casa” per entrambi gli eventi (Milano per le città e Cortina/Alpi per le montagne), usando gli impianti esistenti per una maggiore sostenibilità e promuovendo l’accessibilità e l’inclusione in Lombardia e Veneto, unendo l’innovazione urbana con la tradizione alpina per un’Italia più unita e resiliente e coinvolgendo circa 600 atleti da 50 paesi.
Alice Gampalage, Andrea Iudica, Mariastella Longobardo, Emma Stramondo, Giada Urzì
Liceo linguistico Lombardo Radice di Catania

