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”Milano Wine Week 2025″ chiude in crescita e guarda al futuro

”Milano Wine Week 2025″ chiude in crescita e guarda al futuro

Gordini: Milano laboratorio del vino tra cultura, innovazione, dialogo

Milano, 15 ott. (askanews) – Raccontare il vino come esperienza culturale e sociale, intrecciando formazione, sperimentazione e intrattenimento. Con questo spirito si è chiusa l’ottava edizione della “Milano Wine Week”, che dal 4 al 12 ottobre ha trasformato la città in un laboratorio diffuso di esperienze, idee e linguaggi dedicati al mondo enologico. L’appuntamento ha posto le basi per la prossima edizione, in programma dal 3 all’11 ottobre 2026, aprendo la strada al traguardo del decennale nel 2027.

Il tema centrale di questa edizione è stato il racconto del vino come strumento di connessione tra produttori, professionisti e consumatori. Attraverso format originali e un calendario di eventi diffusi, la manifestazione ha puntato a costruire, assieme ai brand partner, un mosaico di storie rappresentative dell’intera filiera, dalla vigna alla Cantina fino alla tavola.

La scelta del Milan Marriott Hotel come quartier generale ha voluto essere strategica nel concentrare incontri, momenti formativi e occasioni di networking. In questo contesto si è inserito il progetto “Wine List Italia”, che ha valorizzato i sommelier attraverso una Guida e un Walk-Around Tasting, restituendo al vino la sua dimensione più autentica e umana. L’evento di degustazione guidato dai produttori, dalle realtà di nicchia a quelle più strutturate, ha riscosso interesse e consenso, offrendo un confronto diretto con operatori e pubblico qualificato. Il format, a partire dal 2026, diventerà itinerante, estendendo la valorizzazione dei professionisti della sala oltre Milano.

Con la stessa visione si sono confermati anche i “MWW Awards”, cerimonia che in sei anni è divenuta un riconoscimento nazionale dedicato ai selezionatori di carte vini nella ristorazione, nel retail e nell’ospitalità, rafforzando il dialogo tra produzione, ristorazione e distribuzione. Tra i focus inediti, “Osteria dell’Architetto” ha indagato il legame tra architettura, wine design e territorio. La collaborazione con la Fondazione Arnaldo Pomodoro ha invece unito arte e gusto in un percorso sensoriale dedicato all’interazione tra linguaggi creativi, mentre la partnership tra Bang & Olufsen e Ca’ del Bosco ha dato vita ad un’installazione sonora dedicata al valore emozionale dell’esperienza enologica.

“Ogni edizione di Milano Wine Week è l’occasione per esplorare il vino da prospettive nuove, mettendo in luce le molteplici dimensioni di un settore in continua evoluzione” afferma Federico Gordini, presidente di Milano Wine Week, spiegando che non si tratta solo di degustare o celebrare, ma di creare connessioni tra professionisti, giovani appassionati e un pubblico sempre più curioso e recettivo, generando un dialogo che unisce cultura, creatività e ricerca. Milano, con la sua duplice anima, motore di innovazione e custode di tradizioni, è il luogo naturale per farlo: un laboratorio aperto dove sperimentare nuovi linguaggi e stimolare riflessioni che vanno oltre la singola bottiglia. Crediamo che il futuro del vino passi proprio da qui” conclude Gordini.

Tra le iniziative più partecipate, la “One Wine Night” ha coinvolto centinaia di giovani sabato 11 ottobre, confermando la capacità del vino di diventare linguaggio contemporaneo quando incontra format esperienziali e accessibili.