Ben 443 aspiranti consiglieri e 19 liste protagonisti della tornata elettorale del 4 e 5 ottobre. Centrodestra e centrosinistra spaccati dovranno fare i conti con M5s e liste civiche
MILAZZO (ME) – Sette candidati a sindaco e 443 aspiranti consiglieri comunali in 19 liste. Questi i numeri che infuocheranno le ultime due settimane di campagna elettorale in vista delle amministrative del 4 e 5 ottobre.
La frammentazione politica rischia di disorientare i cittadini del centro della costa tirrenica messinese, che devono scegliere chi nei prossimi cinque anni sarà in grado di risolvere le tante questioni irrisolte. Giovanni Formica ha scelto di non ricandidarsi. Aveva chiesto al Pd di riaprire un ragionamento per trovare la soluzione più giusta da percorrere, che ricompattasse il centrosinistra, ma le parti non sono riuscite a trovare unità di intenti, anche se nella ricandidatura di Formica i vertici cittadini del Pd avrebbero visto “la naturale prosecuzione di una progettualità amministrativa che andava rilanciata”. Formica, per spiegare la sua scelta, ha anche parlato di motivi personali, di stanchezza dopo un mandato complicato e che a causa dell’emergenza sanitaria è andato oltre i cinque anni.
Milazzo è ancora una città da normalizzare. Il rammarico del primo cittadino è di non essere riuscito a seguire il proprio programma perché, come ha più volte sottolineato, si è trovato, dopo un mese, con la dichiarazione di dissesto del 2013 annullata, anni di bilanci non approvati, una massa passiva di oltre cinquanta milioni di euro e senza uno strumento finanziario con cui lavorare.
Oggi molte criticità sono state superate: ci sono 24 milioni di euro di avanzo di amministrazione, che però non è spendibile a causa di un meccanismo normativo che prevede di accantonare a copertura somme pari a quelle non riscosse negli ultimi cinque anni.
Il prossimo inquilino di Palazzo dell’Aquila, dopo il consolidamento finanziario e la riorganizzazione della macchina amministrativa comunale con nuove assunzioni, dovrà affrontare questioni che si trascinano da decenni: dalla variante al Piano regolatore all’attuazione del Piano del traffico con parcheggi e istituzioni di Ztl, fino ad arrivare alla questione del litorale di Ponente.
Tra i candidati non manca chi in questi decenni ha avuto un ruolo di sindaco o assessore. Pippo Midili, per esempio, consigliere comunale di opposizione uscente, è stato assessore al Bilancio nella Giunta di Carmelo Pino, all’epoca esponente del Pd. Con le sue nove liste è sostenuto da buona parte del centrodestra (Diventerà bellissima, Forza Italia, Fratelli d’Italia) e da una decina di consiglieri ed ex assessori che cinque anni fa avevano appoggiato Formica.
Tra i sostenitori non c’è la Lega, che ha deciso di correre da sola con l’ex assessore all’Ambiente Damiano Maisano, che a maggio del 2019 ha lasciato la Giunta Formica proprio per le sue simpatie leghiste. Il tentativo di compattare l’area di centrodestra sul nome di Pippo Midili è naufragata ed ecco la candidatura fuori dalla coalizione con due liste.
Neppure il centrosinistra si presenta unito. Gioaccchino Abbriano, ingegnere Fs, è sostenuto dal Partito democratico e Articolo Uno, che hanno presentato un’unica lista. Abbriano è un attivista del circolo Pd da molti anni con esperienza nel mondo dell’associazionismo.
Dell’area di centrosinistra è anche l’avvocato Adele Roselli, sostenuta dalla lista civica “Adesso Milazzo”. All’interno ci sono attivisti storici che si identificano con il comitato Civico 6 e il Collettivo Comunista. Roselli ha preso le distanze dall’attuale Amministrazione, ma quando Giovanni Formica ha ufficializzato la decisione di non ricandidarsi si era riaperto il dialogo.
Lorenzo Italiano è alla quarta candidatura consecutiva a sindaco. Sarà sostenuto da tre liste civiche. Già capogruppo di Forza Italia nel Consiglio provinciale, ha guidato Milazzo dal 2005 al 2010.
Il medico Giovanni Utano è il candidato del Movimento 5 stelle, che presenta due liste. Ritiene che non avere esperienza amministrativa possa essere un vantaggio e potrebbe dare un taglio nuovo all’azione amministrativa.
Maurizio Munafò, commerciante, ha già ricoperto la carica di vice presidente del Consiglio comunale. Nel 2010 aveva già annunciato la sua candidatura a sindaco, ma poi fece un passo indietro e adesso vuole riprovarci.