Caso Open Arms, nuova udienza: Salvini a Palermo - QdS

Caso Open Arms, Salvini in aula. L’Ong: “Resteremo in mare e denunceremo violazioni”

Caso Open Arms, Salvini in aula. L’Ong: “Resteremo in mare e denunceremo violazioni”

Redazione  |
venerdì 09 Giugno 2023

Nuova udienza per l'ex ministro dell'Interno, accusato di omissione di atti d'ufficio e sequestro di persona.

Matteo Salvini nuovamente nell’aula Bunker dell’Ucciardone di Palermo per l’udienza sul caso Open Arms.

Salvini nuovamente a Palermo per l’udienza sul caso Open Arms

Accompagnato dalla sua legale, Giulia Bongiorno, Salvini è sotto processo per i fatti relativi all’agosto del 2019, quando era ministro dell’Interno e la ONG spagnola con a bordo 147 migranti attese per oltre due settimane prima di potere attraccare in un porto sicuro. L’accusa nei suoi confronti è di omissione di atti d’ufficio e sequestro di persona.

L’udienza odierna era stata inizialmente fissata per lo scorso 21 aprile, ma poi rinviata per impegni istituzionali del Ministro.

Oscar Camps: “Continueremo a denunciare violazioni in mare”

La nuova udienza sul caso Open Arms, che vede indagato il ministro Salvini, arriva in un momento molto delicato per quanto riguarda la gestione della questione migranti in Italia, tra il recente Dl migranti con la stretta per le Ong e i dibattiti attualmente in corso a livello non solo nazionale, ma anche con l’Ue.

Oscar Camps, fondatore di Open Arms, nell’aula bunker dell’Ucciardone ha commentato così la vicenda che vede interessato Salvini: “Quando il ministro Salvini continua a dire che ripeterebbe tutto ciò che ha fatto da ministro sul caso Open Arms sono sue dichiarazioni. In realtà, i ministri che sono venuti a testimoniare al processo hanno detto che le decisioni che ha preso sono una sua responsabilità. Vedremo quello che stabilirà il giudice”.

In più, in relazione all’attività dell’Ong, ha aggiunto: “L’Open Arms è di nuovo in mare per la missione numero 100. Continueremo a restare in mare e a denunciare le violazioni a cui assistiamo: è il nostro dovere e la nostra missione e continueremo a farlo”.

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