“Cultura è Libertà, l’informazione al servizio dei/delle cittadini/e”. Questa è l’iniziativa che abbiamo intrapreso da poco e che sarà sviluppata nel prossimo anno, con l’obiettivo di aiutare i/le cittadini/e a comprendere quello che avviene nelle istituzioni italiane ed estere.
Perché quest’iniziativa? Per il vistoso calo dei/delle votanti alle urne, che ora sono addirittura meno della metà.
Quelli/e che non vanno a votare non hanno letto o hanno dimenticato l’articolo 48 della Costituzione, il quale ricorda che: “Votare è dovere civico”. Chi non vota, di fatto sovverte il principio democratico, secondo il quale è la maggioranza del Popolo che esprime i/le rappresentanti delle istituzioni, i/le quali poi governeranno.
Con questo andazzo si è instaurato l’opposto della Democrazia, cioè la “Minocrazia”. Che significa? Significa che da qualche tempo in avanti i/le governanti sono espressioni della minoranza; come dire che si è instaurata nel nostro Paese una sorta di dittatura della stessa minoranza, la quale è diventata maggioranza. La maggioranza della minoranza che governa non è Democrazia.
Informazione, etica e responsabilità dei cittadini
La questione che poniamo è primaria in una Comunità, ove devono essere preminenti i valori etici e morali su quelli legali. Sembra che questa graduatoria non venga presa in considerazione dalla moltitudine, fatto dannoso per l’intera Comunità.
I/le cittadini/e devono sapere, devono essere in possesso delle conoscenze, tali da consentire loro di capire gli eventi che accadono nel Paese, nelle regioni e nei singoli comuni, nonché in tutti gli altri enti pubblici preposti alle diverse attività.
Ma il sapere non è gratuito; bisogna introiettarlo con la lettura, soprattutto di libri e quotidiani cartacei, con le lezioni dei/delle Maestri/e, con le esperienze e così via, diffidando, invece, dei siti web, i quali, per la loro sinteticità, non offrono quel ventaglio di informazioni necessarie affinché ognuno si formi una propria opinione sui diversi fatti.
Sono proprio i/le cittadini/e ignoranti (cioé che ignorano) che consentono a quelli/e che pensano solo al proprio interesse di prevalere e di far prevalere i propri obiettivi.
Una campagna nazionale dalla Sicilia per la democrazia
Dunque, noi lanciamo dalla Sicilia una campagna nazionale: “Cultura è Libertà, l’informazione al servizio di cittadini e cittadine”. Cercheremo di coinvolgere in questa campagna i quotidiani nazionali, con i quali stiamo mettendo in atto delle interlocuzioni, per cercare di attivare un’azione corale, che abbia appunto l’obiettivo prima indicato: informare i/le cittadini/e degli eventi e dei fatti (distinti dalle opinioni), che siano veri, obiettivi, imparziali e comprensibili, anche perché scritti con parole semplici.
Ci auguriamo di trovare riscontro anche nella Federazione italiana editori giornali, di cui questo giornale fa parte, perché una voce unica di tutti i quotidiani d’Italia non solo servirebbe meglio i/le cittadini/e, ma farebbe intendere ai/alle governanti le verità che spesso vengono tenute nascoste. Fra esse ve ne sono alcune di fondo. La prima riguarda lo squilibrio strutturale fra le otto regioni del Nord e le otto regioni del Sud in termini di Pil, reddito pro capite, occupazione, produzione industriale, ricettività turistica e via elencando.
Pubblica amministrazione e divario Nord-Sud
La seconda riguarda l’incapacità della macchina pubblica, che paga 3,2 milioni di dirigenti e dipendenti per erogare servizi non di qualità a cittadini/e e imprese. Di fatto, una Pubblica amministrazione scassata impedisce la crescita della popolazione e soprattutto impedisce il recupero del gap fra Nord e Sud.
Su questo versante le carenze di tutti i governi che hanno avuto la responsabilità istituzionale di gestire il Paese negli ultimi trent’anni è macroscopica. Ci dispiace doverlo ribadire spesso, ma la realtà va continuamente portata in evidenza, anche perché non si vedono atti di governo che puntino alla riduzione delle differenze fra le regioni del Nord e quelle del Sud.
“Cultura è Libertà, l’informazione al servizio di cittadini/e”. Lo scriviamo ancora una volta e lo ripeteremo in tutto il prossimo 2026 perché ci vuole qualcuno che metta in atto un processo utile affinché tutti/e i/le cittadini/e possano diventare consapevoli di ciò che accade, pensando con la propria testa, e non si facciano turlupinare dai blablatori.

