Minori stranieri, due anni di accoglienza a Ragusa - QdS

Minori stranieri, due anni di accoglienza a Ragusa

Stefania Zaccaria

Minori stranieri, due anni di accoglienza a Ragusa

venerdì 26 Maggio 2023

Si avvia verso la conclusione il progetto “La Casa Sicura” che ha permesso a tanti giovani senza genitori di trovare un riparo. Parlano al QdS i coniugi Genovese, affidatari di Yacouba

RAGUSA – “Yacouba è un ragazzo dolce, ma ha avuto un’infanzia difficile e questo lo condiziona, si sta abituando, a poco a poco, alla vita del nostro paese. A Vittoria frequenta i corsi scolastici per conseguire il diploma di scuola media. Noi cerchiamo di supportarlo insegnando la matematica, la lingua italiana e tutto ciò che può essergli utile al fine del suo inserimento socio-relazionale e lavorativo”.

Rolando Genovese, insieme alla moglie Susanna, sono tra coloro che hanno accolto a Ragusa alcuni minori stranieri grazie al progetto “La Casa Sicura”. Yacouba Sisse ha 18 anni, proviene dal Gambia e da un anno e mezzo si trova in Italia, ospite di uno dei progetti di accoglienza Sai, gestiti dalla cooperativa FoCo a Vittoria. Da tre mesi, vive un’esperienza di affido temporaneo. Nei fine settimana o in alcuni giorni di vacanza, si trasferisce a Ragusa.

La storia di Yacouba è una delle tante emerse negli ultimi due anni nell’esperienza della cooperativa Foco, che – ente Capofila insieme ai partner di progetto fondazione Cesvi, Refugees Welcome Italia, associazione Casa della Comunità Speranza, associazione l’Albero della Vita, centro Penc, Accoglierete e comune di Siracusa – ha realizzato il progetto Fami Prog-3712 “La Casa SiCura. Percorsi di promozione dell’affido familiare per msna in Sicilia”, per l’affido familiare dei minori stranieri non accompagnati che arrivano in Italia senza le loro famiglie o senza un adulto che possa prendersi cura di loro nelle province di Trapani, Siracusa, Catania e Ragusa e che si concluderà il 31 maggio.

L’iniziativa ha permesso a giovani come Yacouba di sperimentare l’affido familiare e di essere accolti in un momento così delicato. Tutto ciò è stato possibile grazie al lavoro della cooperativa FoCo e di altri enti del terzo settore che hanno promosso in Sicilia il progetto. Alcune famiglie hanno accolto l’invito dando ospitalità ad alcuni giovani, come i coniugi Genovese.

“In passato avevamo avuto altre esperienze di affido – hanno aggiunto –. Venticinque anni fa abbiamo ospitato dei bambini della Bielorussia, qualche anno fa sono stati con noi Aboubakar e Mamadou. Oggi Mamadou ha 25 anni, si è ben integrato e infatti ha un lavoro e vive nel Nord Italia”. A Ragusa, a conclusione del progetto, sono stati presentati i risultati raggiunti e gli affidi familiari concretizzati, sia nel capoluogo ibleo che a Siracusa. Altri si concretizzeranno a breve. “L’obiettivo del progetto – ha aggiunto la psicologa dell’équipe multidisciplinare di Ragusa Marta Laterra – è stato quello di avviare dei percorsi di formazione per favorire l’affido familiare. Abbiamo realizzato dei momenti formativi sulla pratica dell’affido familiare di msna, abbiamo coinvolto i servizi sociali territoriali e i Centri Affido, ove presenti, nella messa a punto di un modello sperimentale di presa in carico dei minori stranieri non accompagnati”.

“Abbiamo cercato di mettere in rete tutti – ha concluso – per favorire l’espletamento delle pratiche burocratiche e, al contempo, creare una rete di relazioni, di conoscenza e di contatti che possano sostenere, anche in futuro, questo progetto. Siamo riusciti a concretizzare un certo numero di affidi, il numero avrebbe potuto essere più alto, ma crediamo che si siano poste la basi perché si possa proseguire anche dopo la conclusione del progetto”.

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