I carabinieri del nucleo radiomobile del comando provinciale di Catania sono intervenuti a Misterbianco hanno arrestato un 30enne catanese, già noto alle forze dell’ordine, per maltrattamenti in famiglia.
La vittima era il padre del pregiudicato.
Misterbianco, maltrattamenti e offese al padre: un arresto
Ieri in tarda serata i militari, allertati di una chiamata pervenuta sul 112 che segnalava un’accesa lite familiare in corso, sono immediatamente accorsi in un’abitazione sita nella frazione di Belsito del comune di Misterbianco.
Al loro arrivo, si sono trovati di fronte un giovane, in evidente stato di alterazione, che da un balcone al piano terra stava urlando frasi offensive nei confronti del padre, barricato in casa.
Gli operanti, avuto accesso al terrazzo, sono quindi riusciti a placare l’escandescenza del ragazzo, provvedendo a identificarlo e a impedire che potesse causare ulteriori danni. Si è quindi proceduto alla ricostruzione della vicenda.
La ricostruzione
Ricostruendo la storia di maltrattamenti e violenza in famiglia a Misterbianco, i militari hanno confermato che poco prima il 30enne, dopo una discussione per futili motivi, aveva minacciato e percosso con calci e pugni al volto e sul resto del corpo il genitore. Inoltre, hanno scoperto che dal terrazzo dove si stava consumando l’aggressione, la vittima era comunque riuscita a svincolarsi rifugiandosi all’interno dell’abitazione e chiamando i soccorsi.
Il figlio comunque non si era arreso, tentando di forzare la porta finestra con delle aste in ferro.
A riprova di quanto appena accaduto, i carabinieri hanno trovato sul terrazzo ciò che è sopravvissuto alla violenta lite: sedie, statue, vetri e tende da sole danneggiati e disseminati sul pavimento.
Il genitore, opportunamente tranquillizzato, ha riferito ai militari che l’episodio in questione era il culmine di anni di soprusi che aveva subìto dal figlio, riconducibili al suo perdurante abuso di droga e che, per paura di peggiorare ulteriormente la situazione, non aveva mai denunciato.
L’uomo, su disposizione dell’autorità giudiziaria che ha convalidato l’arresto, è stato associato presso il carcere catanese di Piazza Lanza e sottoposto, all’esito dell’udienza di convalida, alla misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinamento alla persona offesa.

