MESSINA – Un deciso passo avanti per migliorare le strutture ospedaliere della provincia. È quello che rappresenta la consegna dei lavori negli ospedali di Mistretta e Lipari con un investimento di oltre otto milioni di euro.
C’è la soddisfazione del direttore generale Asp Giuseppe Cuccì che sottolinea come l’azienda messinese sia la seconda in Sicilia per lavori finanziati con il Pnrr consegnati, il 96%, finalizzati a migliorare la sicurezza e la qualità delle strutture sanitarie in un territorio complesso, con centri montani e isole da servire in modo efficiente, così come chiedono i residenti da sempre. “Un importante passo verso la realizzazione di strutture sanitarie all’avanguardia – ha detto Cuccì – l’Asp di Messina è orgogliosa di aver completato l’iter (i progetti esecutivi sono stati approvati il 18 settembre) e di consegnare i lavori al nosocomio di Mistretta e lunedì all’ospedale di Lipari. Si tratta di interventi che saranno eseguiti con efficacia, solerzia e determinazione e volti a potenziare la sicurezza e la qualità strutturale dei nostri ospedali. Grazie all’impegno costante e alla collaborazione di tutti i professionisti coinvolti, siamo riusciti a consegnare in tempo i progetti che rispondono alle esigenze attuali e future della nostra comunità. L’obiettivo è di garantire ambienti sicuri, sostenibili e all’avanguardia per la salute di tutti coloro che vi accedono. Continueremo a lavorare per migliorare ulteriormente le nostre infrastrutture sanitarie e assicurare standard qualitativi sempre più elevati”.
Nel caso dell’ospedale di Mistretta, il finanziamento è di oltre cinque milioni di euro e l’impresa esecutrice è il Consorzio Stabile Ciro Menotti. Durante gli interventi sarà eseguito anche l’accertamento degli eventuali affreschi originali presenti sulle pareti interne, per valutarne la necessità di restauro.
Nell’ospedale di Lipari, si prevede il miglioramento sismico e strutturale di diverse parti del nosocomio con un finanziamento di oltre tre milioni di euro. Le organizzazioni sindacali sono soddisfatti per l’impegno e l’attenzione dell’Asp nei confronti della sicurezza infrastrutturale degli ospedali del territorio ma adesso, dicono è necessario dotarli di personale, infermieri e soprattutto medici specialisti, per rendere i servizi offerti rispondenti alle esigenze. L’ospedale di Lipari, ad esempio, usufruisce di una convenzione con il Papardo di Messina per avere specialisti, soprattutto cardiologi, soluzione a cui si è dovuto fare ricorso dopo che erano andati deserti i bandi pubblicati dall’Asp. Per Mistretta c’è la Fondazione Giglio. È mancata finora l’integrazione tra territorio e ospedali che avrebbe dovuto prevenire l’ospedalizzazione di diverse patologie. Grazie all’assegnazione delle risorse finanziarie previste nel Dm 77 finalizzato all’attuazione degli interventi del Pnrr Missione 6 Salute, adesso si dovrebbe realizzare questa integrazione.
Fondi che sono destinati a riconversione, ristrutturazione e personale. Sono previsti Case della comunità, Ospedali di comunità e Centrali operative territoriali ma anche Unità di continuità assistenziale e la rete di cure palliative. Si sta lavorando per le Cot e avviare Case e Ospedali di comunità ma i tempi sono ristretti e le risorse disponibili si devono utilizzare entro il 2026 . L’Asp di Messina ha raggiunto buoni risultati rispetto ai progetti portati avanti con il Pnrr con 41 appalti e oltre 90 milioni di euro, compreso l’acquisto delle apparecchiature necessarie. Ma oltre la struttura deve essere garantita anche una copertura dell’organico. Per la Uil è fondamentale rilanciare la centralità della sanità pubblica per migliorare il rapporto infermieri/pazienti e per accelerare i tempi per la realizzazione di una medicina territoriale che dia risposte soprattutto alle fasce più vulnerabili della popolazione.
“Il Piano delle assunzioni – ha spiegato Livio Andronico Uil Fpl al QdS – ha insite delle difficoltà a realizzarsi e ad essere un ostacolo saranno non solo i tempi ristretti (entro il 2026) ma anche la mancanza di professionisti disponibili, a Patti la Cot è stata aperta con la mobilità interna. Ci si scontra con la realtà della mancanza di persone da assumere in tutte le regioni e professionisti che fuggono verso il privato mentre da noi arrivano medici dall’estero. Nelle Cot a Milazzo, Barcellona Pozzo di Gotto, Sant’Alessio, al Mandalari a Messina ci sono infermieri ma non i medici quindi di fatto non si sta garantendo un’attività”. La centrale operativa territoriale, secondo il Dm 77 ha la funzione di coordinamento della presa in carico della persona e raccordo tra servizi e professionisti coinvolti. La gestione è dell’Asp e dopo il 2026 per farle funzionare occorrerà trovare altre risorse.