Mix di vaccini, ecco cosa non fare e le precauzioni per la dose - QdS

Mix di vaccini, ecco cosa non fare e le precauzioni per la dose

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Mix di vaccini, ecco cosa non fare e le precauzioni per la dose

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venerdì 18 Giugno 2021

Gli studi clinici, ha inoltre sottolineato, garantiscono una sicurezza elevata anche a lungo termine, con effetti indesiderati lievi o moderati

C’è qualche precauzione da prendere prima del “mix” per la vaccinazione? Alla domanda risposte l’infettivologo Federico Gobbi, che ha fatto chiarezza su La7: “Si può fare AstraZeneca-Pfizer ma non il contrario perché i più efficaci sono i vaccini mRNA messaggero. I vaccini che possono contrastare le varianti, ora e in futuro, sono Pfizer e Moderna cioè quelli RNA messaggero che sono facilmente modificabili e adattabili”.

COS’E’ IL MIX

Il ‘mix’ di vaccini – ovvero la vaccinazione eterologa con un immunizzante a mRNA per gli under-60 che abbiano fatto la prima dose con il vaccino AstraZeneca (AZ) – è stato sicuro, le indicazioni sono chiare e vanno rispettate dalle Regioni. Mentre l’immunizzante J&J va utilizzato nei soggetti over-60, così come quello AZ e come indicato nell’ultima circolare ministeriale.

Dopo le polemiche degli ultimi giorni a fare chiarezza è il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, e l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ribadisce l’elevata sicurezza della vaccinazione eterologa. Ma restano i dubbi dalle Regioni e nel Lazio scoppia il nuovo caso ‘consenso informato’. Dopo la richiesta di chiarimenti giunta pure dai medici di famiglia e dalle farmacie rispetto all’utilizzo dei diversi tipi di vaccino anti-Covid, Costa ha precisato che su J&J esiste una raccomandazione all’uso per gli over-60 e “nel momento in cui c’è una raccomandazione del ministero, ancorchè non sia un obbligo, credo vada rispettata”, ha detto.

Linea altrettanto netta anche rispetto al mix vaccinale tra prima e seconda dose: “Siamo di fronte a una scelta che il governo ha fatto e oggi non si può fare diversamente. Ci aspettiamo – ha affermato il sottosegretario – che dalle Regioni ci sia una risposta univoca e che non saremo costretti a emettere provvedimenti di altro tipo”. La circolare, ha ribadito, dice che la seconda dose per gli under-60 che siano già stati vaccinati con AZ è con un vaccino a mRNA (Pfizer o Moderna): “Un’indicazione precisa e ci aspettiamo che dalle Regioni ci sia un accoglimento di questa indicazione mettendola in pratica”. A ribadire la sicurezza del mix di vaccini è anche il direttore generale dell’Aifa Nicola Magrini, che invita i cittadini a essere “più che tranquilli” spiegando che la scelta è stata fatta per evitare che in questa fase di pandemia, meno pesante, alle popolazioni giovani “siano potenzialmente offerti vaccini che hanno un rischio molto remoto di un evento grave, e pertanto la sicurezza è stata privilegiata”.

GLI STUDI E LE REGIONI

Gli studi clinici, ha inoltre sottolineato, garantiscono una sicurezza elevata anche a lungo termine, con effetti indesiderati lievi o moderati. Ma se in Campania e Veneto sono partite le seconde dosi eterologhe, con nuove forniture di dosi Pfizer e Moderna, un nuovo caso si apre nel Lazio dove alcune persone hanno chiesto di completare il ciclo vaccinale sempre con AZ. Vi sono alcune situazioni, spiegano dall’Unità di crisi regionale, che “in maniera consapevole e informata chiedono di completare il percorso vaccinale per l’immunizzazione con il medesimo vaccino, ovvero AstraZeneca. Per questa quota di persone abbiamo chiesto al Ministero della Salute di dare un parere riguardo a uno specifico consenso informato affinché possa decidere il medico in scienza e coscienza”. L’obiettivo resta infatti quello di far completare i cicli vaccinali, condizione fondamentale anche a garanzia di una maggiore copertura contro le varianti.

Ad ogni modo, negli ultimi 3 giorni sono state già eseguiti nella Regione oltre 8mila richiami eterologhi di utenti sotto i 60 anni. Sulla questione è intervenuto anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano: “se qualche cittadino chiede di fare Astrazeneca come seconda dose, nonostante abbia meno di 60 anni, in linea teorica lo può fare perché quelle del ministero sono raccomandazioni. “Ma – è la posizione del governatore pugliese – è il medico vaccinatore a decidere, l’ultima parola è sua”. Punta infine il dito contro la “troppa confusione sui vaccini da parte di Aifa e Cts” il leader della Lega Matteo Salvini.

“Non bastano i consigli ma risposte chiare”, ha affermato parlando al Forum ANSA. Un riferimento, poi, al vaccino Sputnik la cui richiesta di autorizzazione “giace dal 5 marzo all’Ema”. “E’ una follia perchè se un cittadino di San Marino vuole andare a Rimini o uno straniero vaccinato con Sputnik vuole venire in vacanza in Italia non gli è riconosciuta tale possibilità, allucinante”, ha concluso.

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