Mobilità, polemica sull’autostrada Siracusa-Gela - QdS

Mobilità, polemica sull’autostrada Siracusa-Gela

stefenia zaccaria

Mobilità, polemica sull’autostrada Siracusa-Gela

venerdì 11 Agosto 2023


I lavori nel tratto che va Ispica a Modica non si sono ancora conclusi e la società che se ne sta occupando minaccia la totale sospensione. Preoccupazione dalla Cisl: “Situazione dai risvolti inaccettabili”

RAGUSA – L’autostrada Siracusa – Gela doveva essere pronta decenni fa ma si attende ancora il suo completamento. I lavori, negli ultimi mesi, hanno riguardato il tratto che va da Ispica a Modica ma, ovviamente, non sono ancora conclusi. Anzi, la società che si occupa di questi interventi sta minacciando di stoppare tutto.

“I mancati pagamenti hanno raggiunto un livello non più sopportabile, costretti a procedere alla sospensione dei lavori a far data dal 7 settembre 2023”. Ecco, questo è l’ultimatum di Cosedil, la ditta incaricata della costruzione dei lotti della Siracusa-Gela, contenuto in una nota inviata al Consorzio Autostrade siciliane ente appaltante dell’opera.

“È una situazione che sta assumendo risvolti inaccettabili per l’immobilismo del Cas – ha sottolineato il segretario generale della Filca Cisl Ragusa Siracusa Nunzio Turrisi – La denuncia di Cosedil riguarda una serie di mancati pagamenti che, oltre a loro, riguardano altre imprese dell’indotto locale. Tutto questo arriva alla vigilia dell’ormai prossima apertura del tratto Ispica-Modica, lotto ormai quasi del tutto completato grazie al lavoro di chi, comunque, attende oltre 14 milioni di euro”.

I problemi si erano già manifestati l’anno scorso: come sottolineato anche dall’organizzazione sindacale, già a marzo del 2022 la vicenda aveva mostrato evidenti problemi con il Cas che, al momento del pagamento del 26° stato avanzamenti lavori, aveva proposto un dilazionamento in due anni. Una somma totale di circa 16 milioni di lire che Cosedil attendeva per “ripianare – come si legge nella nota inviata – le diseconomie dell’appalto sino a quel momento subite e provvedere al pagamento della filiera produttiva”.

Le maggiori preoccupazioni riguardano ovviamente le maestranze e i posti di lavoro. “Dobbiamo tenere conto che in questi ultimi anni i costi dei materiali di costruzione sono aumentati notevolmente – ha continuato Turrisi – L’ultimatum posto da Cosedil ci preoccupa, naturalmente, per le ovvie ricadute occupazionali che dovremo patire. Da parte dell’azienda costruttrice, inoltre, un ulteriore dettaglio che rende la pratica incredibilmente a rischio: Cosedil ha scoperto di non essere nell’elenco delle stazioni appaltanti che potranno accedere al fondo del ministero delle Infrastrutture”

“Siamo veramente davanti ad una improvvisazione pericolosa – ha aggiunto ancora il segretario della Filca Cisl – che rischia di danneggiare imprese, lavoratori e territorio. Bisogna far presto, adesso, per uscire da questa inaccettabile impasse. Tocca alla politica regionale dare un segnale forte dimostrando di tenere a questa parte di Sicilia e, soprattutto, di avere credibilità vera che va oltre le passerelle viste durante tante riunioni o incontri tecnici. E tutto questo a 28 giorni dalla scadenza dell’ultimatum”.

Stefania Zaccaria

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