A Modica diversi cittadini segnalano presunte irregolarità sul posizionamento degli impianti della pubblica illuminazione: in alcune vie si fa fatica anche a transitare e le distanze di legge non sarebbero rispettate
MODICA (RG) – Impianti di pubblica illuminazione installati ovunque, anche nelle campagne più sperdute, buona parte dei quali, grazie ai fondi di Agenda 2000, che hanno consentito di illuminare intere contrade del vasto territorio di Modica. Tante sono, però, le presunte irregolarità riscontrate anche dai cittadini che se da un lato apprezzano l’illuminazione di intere zone fino a poco tempo fa completamente al buio, dall’altro evidenziano alcune particolarità degli impianti istallati, con i pali che non rispettano le distanze dalla carreggiata o tra di loro, o ancora, zone dove nei mesi scorsi sono iniziati i lavori che ad oggi non sono stati ancora completati.
Diverse le anomalie segnalate dai cittadini di Modica
Insomma, sono diverse le anomalie segnalate dai cittadini e che il Quotidiano di Sicilia è andato a verificare, acquisendo anche il materiale fotografico a supporto di quanto accertato, ma veniamo adesso all’inchiesta, partendo dagli impianti che non rispettano le distanze dalla carreggiata.
È questo ad esempio il caso dell’impianto di pubblica illuminazione di contrada Piano Ceci, un nuovo impianto con i pali installati a bordo di una stradella con carreggiata stretta a tal punto che in alcuni tratti, in corrispondenza dei pali, due auto che si incrociano non possono transitare nello stesso momento.
È il caso, purtroppo, di tante altre strade, come quella di contrada Rocciola Torre Cannata, di via Michelica Crocevia e di diverse altre strade extraurbane, dove adesso transitare è diventato ancora più pericoloso a causa del restringimento della carreggiata.
I pali devono essere disposti ad almeno 1,4 metri dal limite della carreggiata
A tal riguardo, le norme in questione prescrivono che nelle strade extraurbane e in quelle urbane senza cordolo, i sostegni devono essere disposti ad almeno 1,4 metri dal limite della carreggiata. Distanze maggiori dovranno essere adottate qualora la banchina sia adibita anche a sosta dei veicoli. In conformità con il nuovo DM 3/6/98, nelle strade extraurbane e in quelle urbane a scorrimento veloce sono necessarie le barriere di sicurezza (guard-rail) in corrispondenza dei pali di sostegno degli apparecchi illuminanti se si trovano entro una distanza limite di sicurezza del ciglio stradale. Tale distanza varia a seconda di numerosi parametri (velocità di progetto della strada, volume del traffico, pericolosità dell’oggetto, ecc.) ed è di circa 3 metri per strade con una velocità di progetto pari a 70Km/h e di circa 10 metri con una velocità di progetto di 110Km/h.
Se protetti con barriere di sicurezza, i sostegni potranno essere posizionati anche sul ciglio della strada, immediatamente dietro al guard-rail. Il suddetto DM si applica per realizzazioni ex-novo, adeguamenti, ricostruzioni e riqualificazioni. Alla luce, pertanto, di tali norme gli impianti oggetto della nostra inchiesta potrebbero definirsi non in regola e alcuni addirittura pericolosi per l’incolumità pubblica. In altre zone i pali della pubblica illuminazione sono stati invece installati senza il rigoroso rispetto della distanza tra l’uno e l’altro, cosicché è possibile trovare pali installati a ridosso degli ingressi di abitazioni private e altri a distanze non omogenee, come nel caso dei pali installati in via Vanella 72 così come in diversi altri casi.
Caso ancora più clamoroso è quello riguardante diverse zone extraurbane, dove nei mesi scorsi, quasi un anno fa, sono iniziati i lavori di predisposizione per la successiva installazione dei pali della pubblica illuminazione ma che ad oggi non sono stati ancora istallati. Ai bordi della strada, infatti, è possibile scorgere dei tubi di plastica che sporgono dalla base e che rappresentano oltre all’incompletezza di un lavoro lasciato a metà, anche un pericolo per l’incolumità pubblica. È questo il caso, anche qui, di diverse strade che si trovano ancora oggi in queste condizioni, come quella di contrada Musebbi, o quella di contrada Nacalino e di diverse altre zone del vasto territorio modicano dove i residenti attendono invano il completamento dei lavori e la promessa illuminazione volta a scongiurare i furti e magari a garantire una maggiore sicurezza stradale.