A Modica ha riaperto il Palazzo dei Mercedari - QdS

A Modica ha riaperto il Palazzo dei Mercedari

Stefania Zaccaria

A Modica ha riaperto il Palazzo dei Mercedari

giovedì 10 Giugno 2021

La struttura è stata riconsegnata ai cittadini dopo anni di attesa, Inaugurato anche il museo delle Tradizioni. Non sono mancate le polemiche sulla gestione

MODICA (RG) – Dopo anni di attesa ha finalmente riaperto Palazzo dei Mercedari e con esso anche il Museo delle Arti e Tradizioni popolari ‘S.A. Guastella’. Il sindaco di Modica, Ignazio Abbate, ha inaugurato la struttura insieme all’assessore regionale allo Sport, Turismo e Spettacolo, Manlio Messina – che ha voluto essere presente per sottolineare l’importanza culturale del sito -, al sovrintendente ai Beni culturali di Ragusa Antonino De Marco, l’ex sindaco di Modica Antonello Buscema e i vertici cittadini delle forze dell’ordine.

“Oggi – ha commentato il sindaco Abbate – è un momento doppiamente importante perché tutta la città può finalmente vedere il nuovo volto di Palazzo dei Mercedari dopo il profondo restyling cui è stato sottoposto e può ritornare a visitare quella straordinaria testimonianza del nostro passato che è il museo ‘Serafino Amabile Guastella’. La struttura ha tutte le potenzialità per diventare uno dei più importanti poli museali dell’intera Regione e sicuramente, questa estate, rappresenterà un’attrazione irrinunciabile per i turisti che torneranno a visitare Modica. Ci tengo a ringraziare l’architetto Ferrara e la prof.ssa Dormiente che ne hanno curato il riallestimento”.

Non sono mancate però polemiche sulla riapertura: il rappresentante di Sinistra Italiana, Vito D’Antona, ha infatti scritto agli assessori regionali ai Beni Culturali e alle Autonomie locali e al ministro della Cultura per chiedere interventi urgenti e ispettivi, poiché dal momento della devoluzione il Museo entra nel patrimonio del Comune, in quanto bene pubblico, “riteniamo che esso debba sottostare alle normative che disciplinano le funzioni, le attività ed i servizi proprie dell’ente pubblico. Riteniamo – ha evidenziato D’Antona – che non sia consentito dall’ordinamento giuridico degli enti locali, oltre che nel comune buon senso, un ‘incarico a vita’, come deciso dalla Giunta comunale di Modica, poiché qualunque incarico di un ente pubblico che ha natura direttiva e gestionale debba preventivamente essere regolamentato, specificando i necessari requisiti e le competenze richieste per il suo svolgimento e per una durata connessa ad un periodo determinato”.

“Inoltre – ha aggiunto – in merito alla gestione del museo, appare inconcepibile che non venga definito espressamente il ricorso ad una procedura ad evidenza pubblica per l’affidamento del servizio e non è ammissibile che si possano prevedere particolari requisiti preferenziali per l’aggiudicazione, quali ‘attestati di frequenza di corsi di formazione’, promossi dall’Associazione e dal Comune, per la cui organizzazione non sembrerebbe sia stata garantita ampia e adeguata pubblicità, tale da consentire la più ampia partecipazione, oltre che l’assenza di qualsiasi informazione sulle abilitazioni di legge, le discipline trattate e la validità giuridica dei titoli abilitativi rilasciati”.

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