La Regione ha confermato il regolamento proposto dal Comune: le aziende attive nell’area di contrada Michelica potranno adibire al commercio il 25% dei propri locali
MODICA (RG) – La decisione di consentire la vendita al pubblico alle imprese operanti nella zona artigianale, nel Comune di Modica, era corretta. La Regione siciliana, infatti, ha confermato, proprio in questi giorni, la scelta del comune di Modica per la vendita al pubblico in zona artigianale. È stato, in particolare, l’assessorato Territorio e Ambiente a decidere la legittimità di ciò che il Consiglio comunale di Modica aveva adottato in merito alla zona artigianale di contrada Michelica: le aziende che hanno sede in questa zona possono commercializzare i propri prodotti trasformando da locale artigianale a locale commerciale fino al 25 per cento del proprio insediamento produttivo.
“Questa relazione ispettiva avvalora, ancora una volta, la tesi secondo cui i provvedimenti adottati da questo Comune negli ultimi 8 anni a sostegno delle attività produttive e dei singoli cittadini sono innovativi e conformi alle leggi – ha evidenziato il primo cittadino di Modica, Ignazio Abbate – Ancora una volta fallisce il tentativo di paralizzare la nostra Città ad opera dei soliti noti, quindi, invitiamo le attività produttive insediate presso la zona artigianale ad utilizzare questo strumento a loro disposizione qualora lo ritenessero utile per la propria crescita e innovazione ed essere così competitivi in uno scenario profondamente sconvolto dagli ultimi 18 mesi di emergenza sanitaria”. L’iter era stato infatti messo in discussione e oggetto di parecchie polemiche.
“La legittimità di questo provvedimento, che era stato pensato per venire incontro alle esigenze degli artigiani aumentando la loro possibilità di guadagno – ha aggiunto il sindaco Ignazio Abbate – era stata messa in dubbio, per partito preso e non per una motivazione fondata, da una parte politica della Città. La Regione aveva inviato un ispettore per verificare la legittimità dell’atto voluto fortemente dall’Amministrazione e appoggiato dal Consiglio. Al termine del suo lavoro, durato oltre un anno, è stata redatta una dettagliata relazione, notificata in questi giorni, che conferma in toto quanto era stato stabilito precedentemente: ‘la modifica di cui all’articolo 14 non viene considerata in contrasto con il regolamento edilizio comunale né con le norme di carattere urbanistico’”.
Soprattutto dopo la profonda crisi che ha investito – e continua a investire – quasi tutti i settori, questa notizia conforta non poco le imprese interessate che possono, così, dedicare fino al 25 per cento del proprio insediamento produttivo alla vendita di prodotti. Sarà lecito, quindi, trasformare da locale artigianale a locale commerciale una parte della propria struttura.