Il deputato regionale e leader di Controcorrente, Ismaele La Vardera, interviene con durezza sulla vicenda che riguarda la società Italo Belga, criticando la gestione comunicativa dell’azienda dopo il provvedimento adottato dalla Prefettura. La Vardera sottolinea come, a suo avviso, la ricostruzione diffusa pubblicamente dalla società sia risultata parziale e fuorviante rispetto ai contenuti del provvedimento.
La Vardera: “Continuiamo a monitorare sulla vicenda”
“Sono profondamente preoccupato di come una notizia che omette una verità possa diventare virale. La Italo Belga è stata commissariata dalla prefettura, che ha nominato 3 esperti, perché negli anni ha assunto ben 21 parenti di boss”.
Secondo il parlamentare regionale, la comunicazione diffusa dalla società avrebbe minimizzato la portata del commissariamento, concentrandosi solo sull’assenza di un’interdittiva antimafia. La Vardera sostiene invece che il provvedimento prefettizio rappresenti un segnale chiaro della necessità di verificare eventuali criticità interne e possibili condizionamenti.
“Però la società anziché dire le cose come stanno realmente ha diramato un comunicato con una ‘fake news’ dicendo in buona sostanza: ‘che bello non abbiamo avuto l’interdettiva antimafia’, omettendo di dire che hanno ricevuto un commissariamento per la presenza di ‘agenti inquinanti’. Mi sembra scontato che se fosse stato tutto in regola evidentemente non sarebbe stato necessario il commissariamento. In buona sostanza hanno pensato di fare i furbi, ma cascano male”.
La Vardera annuncia inoltre che continuerà a monitorare la vicenda, ritenendo necessario mantenere alta l’attenzione su casi in cui emergano possibili anomalie nella gestione aziendale.
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