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L’informazione utile per i cittadini

Il forum pubblicato oggi con il direttore della Testata giornalistica regionale, Alessandro Casarin, ha messo in evidenza la funzione primaria che ha l’informazione dal territorio per far capire ai cittadini i fatti e le circostanze che accadono.
Serve anche per farli parlare, esprimere le loro opinioni, in modo che essi si sentano partecipi della vita sociale, come protagonisti e non come sudditi.
L’attività che fanno le ventiquattro sedi regionali della Rai, fa emergere questioni che le reti nazionali della stessa Rai e degli altri gruppi editoriali non tengono in considerazione. In questo quadro assume rilevanza la funzione del servizio pubblico, sostenuto da un’apposita convenzione tra lo Stato e la stessa società per azioni, che è posseduta al cento per cento dal ministero dell’Economia.
Lo stesso meccanismo è adottato dalle Poste Spa, che pur essendo al cento per cento del Mef, stipula un’apposita convenzione per i servizi con lo Stato. Sulla qualità dei servizi si debbono esprimere i cittadini e non altri.

Non si capisce perché lo Stato non preveda che anche i gruppi editoriali televisivi, cui rilascia le concessioni delle frequenze, non siano obbligati a fare informazione proveniente dal territorio, mentre essi si limitano, con la loro informazione, a trattare gli eventi nazionali.
Nel campo della carta stampata la situazione è diversa perché vi è un numero non elevato di quotidiani nazionali ed un numero rilevante di quotidiano locali, sia a livello regionale che provinciale.
Purtroppo tali quotidiani locali sono stati bastonati per lo spostamento della pubblicità dai loro bilanci a quelli della tv e del web. Cosicché oggi ad essi va il sette/otto per cento della pubblicità totale, che raggiunge l’undici per cento comprendendo i quotidiani nazionali.
Ecco perché è necessario porre un tetto sia alla pubblicità televisiva che a quella dei siti, in modo da evitare che questo esodo continui e faccia venire meno la linfa vitale ai quotidiani locali che, proprio perché fanno emergere l’informazione dal territorio, sono essenziali in un quadro nazionale, che quando tratta questioni generali, spesso ignora l’influenza che esse hanno nelle attività locali.
Le redazioni locali della Rai dovrebbero creare una sorta di circuito con tutti i giornali del territorio, in modo da creare una sorta di rete che spieghi e sviluppi esaurientemente ciò che vi accade. Purtroppo questa connessione non sempre c’è e quindi ogni mezzo d’informazione agisce per conto proprio. Diceva Casarin, nelle redazioni locali della Tgr arriva una quantità notevole di informazioni e quindi si fa fatica a selezionarle, condensarle e mandarle in onda.
Tuttavia sarebbe estremamente utile ampliare le inchieste, seppure sintetiche, su fatti riguardanti le disfunzioni della pubblica amministrazione, relativi alla sanità, alla carenza di infrastrutture, al mancato trattamento dei rifiuti nell’economia circolare, ai siti a rischio idrogeologico che non vengono sistemati, alle scuole senza certificati di sicurezza e così via.
Le istituzioni locali, cioè Regioni, Enti provinciali e Comuni, sentono solo i media perché la voce del singolo cittadino viene respinta.

I singoli usano molto il feticcio, alias smartphone, mentre dovrebbero usare di più la propria testa, nella quale andrebbero inserite informazioni organizzate e significative, non spot che lasciano il tempo che trovano.
Sarebbe poi opportuno, nel servizio pubblico, che la Rai avesse anche una funzione pedagogica e formativa, spiegasse cioè ai telespettatori le principali funzioni del sistema pubblico, le parti più importanti della Costituzione, le regole che dovrebbero essere osservate nel contesto civile ed ogni altra questione che facesse migliorare la conoscenza dei fatti e la loro comprensione.
La Rai percepisce 1,7 miliardi di canone oltre a circa 800 milioni di pubblicità. Quindi ha risorse sufficienti per dedicare una parte dei propri programmi al servizio della crescita dei cittadini.
Sappiamo bene che tali programmi non avrebbero un’audience elevata, però, ad esempio, il programma culturale di Piero Angela ha ottenuto un’audience superiore a quella di programmi di intrattenimento di altre reti. Il che è significativo!