Messina

Montalbano Elicona, il borgo che vuol continuare a stupire

MONTALBANO ELICONA (ME) – Cresciuta la presenza turistica, si contano cinquantamila visitatori l’anno, aumentato il numero di b&b, alberghi diffusi e ristoranti, tutto a beneficio dell’economia locale che si è messa in moto rallentando forse quello spopolamento in atto come in moltissimi i piccoli centri. Il borgo medievale di Montalbano Elicona negli ultimi anni ha raggiunto una certa notorietà anche a livello nazionale, che adesso va mantenuta, anzi incrementata, pur con quella predilezione per il viaggiatore che vive i luoghi che attraversa diventandone parte. E su questa direttrice si muove l’impegno del sindaco Filippo Taranto.

Completati quasi due mandati, il primo cittadino del Comune nebroideo non sa ancora se riproporsi agli elettori per il terzo. “Un’esperienza intensa – racconta – piena di soddisfazioni impensate, ma anche sacrifici. Il titolo assegnato da Raitre di ‘Borgo dei Borghi’ ha fatto raggiungere l’apice di un percorso di promozione iniziato con l’Amministrazione precedente, ha fatto conoscere i nostri luoghi a una platea enorme di persone. Da allora è iniziato un flusso continuo di turisti, tanto che anche le compagnie crocieristiche hanno incluso Montalbano nelle escursioni organizzate. Pure adesso ho avuto la conferma della presenza per tutto agosto e settembre, ogni settimana, di tre o quattro pullman di crocieristi”.

A sostegno dell’economia turistica locale il sindaco ha messo in atto dallo scorso anno l’iniziativa, che in seguito anche la Regione Sicilia ha adottato, dei voucher vacanza. “Abbiamo previsto – spiega – un buono di 50 euro a persona, (150 a famiglia) da spendere nelle imprese locali, per chi sceglie di trascorre un fine settimana con due pernottamenti a Montalbano”.

Per mantenere però alto l’indice di attrattività del borgo chi amministra deve lavorare su più fronti, il territorio deve essere accogliente e facile da raggiungere. “La nostra criticità maggiore – afferma – è stata sempre la viabilità. Finalmente, dopo quattro anni di lungaggini burocratiche, sono iniziati i lavori di ammodernamento e messa in sicurezza sulla Sp 112, la strada di collegamento che da Falcone porta a Montalbano. Un primo lotto è quasi completato e un secondo in fase di ultimazione. A fine autunno dovrebbe essere tutto ultimato. Dopo 18 anni, inoltre, come Comune, con un finanziamento della Protezione civile siamo riusciti ad aprire un tratto di strada che fa da bypass ed evita delle curve pericolose. Così raggiungere il borgo è più facile”.

Il castello, il duomo, i Tholos, le strade medievali con viottoli che seguono la conformazione del promontorio roccioso, la riserva del bosco di Malabotta, ma non solo. Un attrattore dalle grandi potenzialità su cui il sindaco Taranto vuole puntare è l’area, a tre chilometri da Montalbano, dell’Argimusco con le sue rocce naturali che hanno preso, nel corso del tempo, sembianze antropomorfe e zoomorfe. Secondo alcuni studi, migliaia di anni fa questo luogo venne scelto per i riti sacri e per studiare il cielo e le costellazioni.

Come confermato dal primo cittadino, “c’è un percorso in atto per la sua valorizzazione. Abbiamo avviato un’interlocuzione con la Regione, nel 2018 abbiamo fatto un convegno internazionale con l’Unesco per farlo rientrare nei siti Patrimonio dell’Umanità. Sono stati organizzati tanti altri eventi, l’ultimo, che ha riscosso un enorme successo, è di domenica scorsa: la rappresentazione delle Baccanti di Euripide”.

L’impegno è anche quello di dare contenuti al patrimonio che il borgo offre, esaltando l’identità del luogo. “Abbiamo ottenuto – dice il sindaco – un finanziamento per restaurare il fortilizio del Castello e le torri e un altro, di un milione di euro, lo abbiamo avuto dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. È previsto un osservatorio astronomico sulla torre pentagonale, un Museo multimediale collegato all’Argimusco e un planetario”.

Se la criticità legata alla viabilità si spera possa essere superata grazie agli interventi in atto, quella dell’approvvigionamento idrico resta. “Nonostante siamo un comune montano – afferma il primo cittadino – in estate c’è un calo dell’apporto dalle sorgenti. Ho fatto un mutuo per investire nella captazione, è aumentato l’apporto nel serbatoio centrale ma ancora non abbiamo risolto pienamente il problema”.