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Morta dopo due giorni passati in barella, la procura apre un’inchiesta: “Mia madre meritava di più”

Morta dopo due giorni passati in barella, la procura apre un’inchiesta: “Mia madre meritava di più”
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Colpita da un ictus, è stata trasportata d’urgenza all’ospedale di Avezzano. Da lì l’inizio di un calvario durato dieci giorni

Antonella Mettini, 77 anni, è morta dopo due giorni passati in barella, dopo essere stata colpita da un ictus. Una vicenda sulla quale ora la Procura della Repubblica di Avezzano ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo in ambito sanitario.

La denuncia della figlia

A denunciare i fatti è stato il figlio della donna, il giornalista de Il Tempo Francesco Capozza, che chiarisce: “Non chiedo vendetta, ma la verità. Mia madre meritava rispetto, ascolto e cura. Voglio che nessun altro debba vivere una vicenda simile”.

La storia comincia il 25 giugno, a Tagliacozzo, dove la donna si trovava nella casa di villeggiatura della famiglia. Colpita da un ictus, è stata trasportata d’urgenza all’ospedale di Avezzano. Da lì l’inizio di un calvario durato dieci giorni, con un epilogo tragico il 9 luglio.

Il racconto del figlio

Secondo quanto raccontato dal figlio, la signora Mettini sarebbe morta a causa di una sepsi derivante da un’infezione non diagnosticata né trattata, anche se maggiori chiarimenti emergeranno solo da un’inchiesta giudiziaria. “Mia madre in ospedale con un leggero ictus è morta per una sepsi non curata”, ha dichiarato Capozza. Il suo legale, Michele Sarno, ha depositato formale denuncia. L’ipotesi al vaglio degli inquirenti è che un tempestivo ricovero in terapia intensiva o cardiologia avrebbe potuto salvare la vita della donna.