La famiglia di Aurora Maniscalco, l’hostess 25enne morta dopo essere precipitata dal balcone del suo appartamento a Vienna, continua a lottare per la verità sulla tragedia e chiede – tramite il proprio legale Alberto Raffadale – indagini urgenti e nuovi sequestri.
L’avvocato Raffadale ha chiesto al pubblico ministero di Palermo Ludovica D’Alessio di eseguire nuove verifiche sul decesso avvenuto lo scorso fine giugno.
Aurora Maniscalco, chieste indagini urgenti e nuovi sequestri
Il legale della famiglia di Aurora Maniscalco ha presentato al pm di Palermo le richieste dei familiari, che vorrebbero acquisire elementi potenzialmente utili sulle indagini, alcuni dei quali da ottenere probabilmente attraverso complessi meccanismi di collaborazione con le autorità austriache: la cartella clinica della giovane, gli indumenti e gli effetti personali che l’hostess palermitana indossava al momento del ricovero in ospedale prima della morte, le immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona in cui si è consumata la terribile vicenda.
Inoltre, la famiglia avrebbe richiesto tramite il legale l’esame dattiloscopico della balaustra del balcone da cui è precipitata Aurora Maniscalco e l’escussione di eventuali testimoni. Richiesta anche l’analisi dei cellulari di Aurora e del fidanzato, al momento indagato per istigazione al suicidio.
L’autopsia
Lo scorso 11 luglio è stata eseguita l’autopsia sul corpo di Aurora Maniscalco, prima dell’ultimo saluto di pochi giorni fa. Dall’esame effettuato dai medici legali del Policlinico non sarebbero emerse altre lesioni se non quelle compatibili con la caduta. Si attendono però i risultati di ulteriori indagini per capire se ci siano elementi che permettano di avanzare ipotesi diverse da quella del suicidio, ritenuta credibile dalle autorità austriache e sempre contestata dalla famiglia.
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