L'inchiesta è stata riaperta oltre un anno fa. Il deputato morto nello schianto insieme ad altre sette persone potrebbe essere rimasto vittima di un attentato.
Su ordine della procura di Cuneo sono stati riesumati i resti di Corrado Gex, deputato valdostano morto il 25 aprile 1966, a 34 anni, nello schianto sulle colline di Castelnuovo di Ceva (Cuneo) dell’aereo che pilotava. Le inchieste aperte fino ad oggi hanno portato a identificare la causa dell’incidente nel maltempo, escludendo l’attentato, tesi sostenuta invece da Igino Melotti, ex pilota e amico di Gex.
“Sì, ho disposto che fosse riesumata la salma. Per ulteriori accertamenti medico-legali, necessari a chiarire alcuni punti e ricostruire la verità storica. In un senso o nell’altro”, ha detto il procuratore capo di Cuneo, Onelio Dodero, al quotidiano La Stampa, che nelle pagine locali riporta la notizia. La tomba nel cimitero di Arvier è stata riaperta lunedì scorso e i resti sono stati trasferiti a Milano per una consulenza specialistica, i cui esiti sono attesi ad ottobre.
Il magistrato da oltre un anno ha riaperto l’inchiesta sulla morte di Gex. Ha analizzato gli atti delle precedenti indagini, affidato una consulenza a un docente di Aeronautica del Politecnico di Torino, chiesto una rogatoria in Svizzera sulle caratteristiche del Pilatus Porter condotto dal pilota, morto nello schianto insieme ad altre sette persone.