Dopodomani verrà effettuata l'udienza davanti al Gip. Nel frattempo la donna ha affermato di non essere in grado di ricostruire l'accaduto

Dovrà comparire davanti al Gip dopodomani, venerdì 17 giugno, Martina Patti, la 23enne madre di Mascalucia (Catania) che ha ucciso la figlia di 4 anni, Elena Del Pozzo. Nell’occasione, il giudice dovrà decidere sulla convalida del fermo della donna.

L’accusa mossa nei confronti della giovane è quella di omicidio premeditato pluriaggravato e occultamento di cadavere.

La gelosia e il finto sequestro

A quanto pare, la 23enne avrebbe deciso di uccidere la bambina perché mossa da un sentimento di gelosia nei confronti della donna dell’ex compagno.

Martina Patti, infatti, temeva che la propria figlia si sarebbe potuta affezionare alla nuova figura.

Per coprire il delitto, la ragazza aveva simulato il sequestro della piccola da parte di un commando composto da tre uomini armati e incappucciati.

“Era come annebbiata”

Gabriele Celesti, legale della 23enne, ha fatto sapere che la giovane “ha detto di avere ucciso la figlia sul luogo del ritrovamento e l’arma utilizzata sembrerebbe sia stato un coltello”.

“Nell’interrogatorio ai carabinieri e alla Procura – ha aggiunto l’avvocato che difende Martina Patti – non ha saputo ricostruire cosa accaduto, lei era come annebbiata“.

E ancora: “È chiaro che poi – aggiunge l’avvocato – si possono innescare meccanismi psichici di rimozione perché ovviamente si tende ad allontanare da sé il fatto”.

Il bigliettino nella fossa

Nelle scorse ore, intanto, qualcuno ha lasciato un bigliettino e una bambolina di pezza nel luogo in cui è stato sotterrato il corpicino della piccola Elena, in un terreno di campagna di Mascalucia.

Domani, giovedì 16 giugno, è previsto il conferimento dell’incarico per l’autopsia sul corpo della bambina.