Caso Margaret Spada, i medici indagati per la vicenda della 22enne siciliana morta a novembre 2024 dopo essersi sottoposta a Roma a una rinoplastica parziale in uno studio di viale Cesare Pavese, sono stati interdetti dall’esercizio della professione. A eseguire le due misure cautelari interdittive emesse dal Gip del tribunale di Roma su richiesta della locale Procura della Repubblica sono stati i carabinieri del Nas di Roma, nella mattinata di oggi. Per la gravità dei fatti, si legge in una nota dei Nas, era stato richiesto il carcere nei confronti di due medici, padre e figlio titolari dello studio, Marco e Marco Antonio Procopio.
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I provvedimenti
I provvedimenti interdittivi sono stati emessi a conclusione di una complessa e articolata attività condotta dal Nucleo Antisofisticazioni e Sanità della Capitale, che, sotto la direzione del sostituto procuratore Eleonora Fini, ha ricostruito, unitamente ai periti nominati dall’autorità giudiziaria, tutta la vicenda che ha avuto come triste epilogo il decesso della ragazza siciliana, che si era rivolta ai due professionisti per il rimodellamento del naso.
Le gravi e pesanti evidenze probatorie raccolte dai militari del Nas, si spiega, hanno consentito all’autorità giudiziaria di emettere la misura interdittiva nei confronti dei due medici anche se il Pubblico ministero titolare delle indagini ne aveva richiesto la custodia cautelare anche in considerazione del fatto che “i due sembrerebbe che continuino ad operare anche in Albania“, dove, in effetti, al momento si trova il padre. Per lui il provvedimento è stato notificato direttamente al suo legale. Dal Nas puntualizzano che i provvedimenti sono stati emessi nella fase delle indagini preliminari, nella quale, e fino a giudizio definitivo, vale la presunzione di non colpevolezza.

