E’ stata una notte tragica quella appena trascorsa a Palermo. Una nuova sparatoria mortale, com’era accaduto diversi mesi fa con la strage consumatasi a Monreale. A perdere la vita questa volta è stato il giovanissimo Paolo Taormina, appena 21 anni. Il giovane era intervenuto per placare una rissa che era scoppiata all’interno del locale gestito dalla sua famiglia e difendere un ragazzo che stava venendo picchiato da un branco di coetanei. Uno di essi, però, ha estratto la pistola ed ha sparato dritto in fronte a Paolo, uccidendolo sul colpo.
Il sospettato confessa
Dopo il delitto sono scattate subito le indagini. Che sono giunte poco dopo all’epilogo. Il giovane dello Zen, Gaetano Maranzano, fermato questa mattina nel rione Uditore e ritenuto il principale sospettato dell’omicidio, avrebbe infatti ammesso agli inquirenti il delitto. “L’ho ucciso perché l’ho riconosciuto: qualche tempo fa aveva importunato la mia ragazza”, l’agghiacciante movente.
La mamma di Paolo Taormina: “Mi hanno distrutto la vita”. Ora l’autopsia
“Ma come si fa? Qual è la motivazione Mi hanno distrutto la vita. Come si fa a sparare in testa a un ragazzo? Come faccio a vivere ora? Mi avete tolto la speranza”. Queste le urla disperate della madre di Paolo Taormina. Attorno alla donna parenti e amici che cercano di consolarla: tanti i giovani ancora vicini al pub dove si è consumato il delitto. C’è molta tensione alla camera mortuaria dell’ospedale Policlinico di Palermo dove è stata portata la salma del giovane. All’istituto di Medicina legale sarà eseguita l’autopsia per accertare le cause del decesso. I familiari, i parenti e i tanti amici della vittima presenti urlano e piangono.
Le telecamere di videosorveglianza potrebbero aver filmato l’omicidio di Paolo Taormina
Gli investigatori stanno intanto visionando le telecamere di videosorveglianza dei tanti locali della zona in cui la scorsa notte, mentre tentava di sedare una rissa, è stato ucciso Paolo Taormina, 21 anni figlio della titolare dello Scruscio, uno dei pub della movida palermitana. Il delitto, avvenuto davanti a decine di ragazzi, secondo le prime ricostruzioni, potrebbe essere stato ripreso dai sistemi di sorveglianza presenti nell’area.
Federalberghi: “Sgomenti per la morte del giovane in via Spinuzza. Serve una svolta immediata sulla sicurezza della città”
“Stanotte Palermo si è ferita di nuovo. Un ragazzo è morto in via Spinuzza, nel cuore della nostra movida, e, secondo una prima ricostruzione, è intervenuto per sedare una rissa”. Così Rosa Di Stefano, presidente di Federalberghi Palermo, esprime il proprio dolore e la propria indignazione per la tragedia che ha scosso la città. “Sono profondamente addolorata, come donna, come madre e come cittadina di questa città che amo e che ogni giorno, per la mia categoria, cerco di rappresentare con orgoglio. Ma oggi prevale solo il dolore, e la rabbia di chi non vuole più assistere in silenzio a questa deriva”. Di Stefano ricorda che appena pochi giorni fa Federalberghi aveva incontrato il prefetto Mariani e il sindaco Roberto Lagalla per affrontare il tema della sicurezza in città. “La sicurezza non è un tema secondario, è la base su cui poggia tutto, il turismo, il lavoro, la vita quotidiana. Chiediamo con forza un piano forte, coordinato e visibile di presidio del territorio, per restituire fiducia e protezione a chi vive e lavora a Palermo”. “Palermo merita notti di bellezza, non di sangue. Merita giovani che sognano, non che muoiono. E noi abbiamo il dovere morale di non abituarci mai a tutto questo”. Il pensiero della presidente Di Stefano va infine alla vittima e ai suoi familiari. “Questo dolore deve diventare coscienza collettiva. La città ritrovi la sua anima, la sua pace e la forza di cambiare davvero”.
Legacoop Sicilia: “La morte di Paolo Taormina è una ferita che ci riguarda tutti. Serve un patto educativo per salvare la nostra società”
“Legacoop Sicilia esprime profondo cordoglio e indignazione per l’omicidio di Paolo Taormina, giovane di 21 anni ucciso questa notte nel quartiere Olivella di Palermo, mentre tentava di fermare una rissa per difendere un ragazzo aggredito. Un gesto di coraggio e umanità, spezzato da una violenza insensata che ha colpito nel cuore della città, a pochi metri dal Teatro Massimo, davanti al locale gestito dai suoi genitori.Di fronte a questo ennesimo episodio di brutalità, non possiamo rimanere indifferenti. Come cooperatori, come cittadini, come esseri umani, sentiamo il dovere di intervenire. Dichiarazione congiunta del presidente Filippo Parrino e del responsabile Legalità e Beni Confiscati Francesco Citarda: “La morte di Paolo Taormina è una tragedia che ci interroga profondamente. Non bastano più parole di circostanza o misure emergenziali. È tempo di costruire un patto educativo forte e duraturo tra scuola, famiglie, società civile e cooperazione. La nostra società rischia di andare in frantumi sotto il peso di una violenza che si ripete, a Palermo come a Monreale, senza tregua. Da cooperatori, crediamo nella responsabilità condivisa. Ognuno deve fare la propria parte, con gli strumenti che ha a disposizione. Non solo deterrenza, ma prevenzione, ascolto, formazione. Paolo ha perso la vita per difendere un altro ragazzo. Il suo gesto ci obbliga a non voltare lo sguardo. È tempo di agire, insieme.” Legacoop Sicilia si unisce al dolore della famiglia Taormina e rinnova il proprio impegno per una Sicilia più giusta, più sicura, più solidale.
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