Uil Sicilia chiede giustizia dopo la morte dello sfortunato operaio 36enne, rimasto folgorato mentre lavorava in un cantiere ad Avola
“Morire di lavoro non si può, non si deve. Eppure in Sicilia come nel resto del Paese si allunga sempre più l’elenco degli incidenti, che spesso incidenti non sono ma veri e propri omicidi provocati dal mancato rispetto delle norme sulla sicurezza”.
Lo afferma la segretaria generale della Uil Sicilia, Luisella Lionti, commentando la morte dello sfortunato Salvatore Eroe, l’operaio 36enne deceduto in un cantiere dopo essere rimasto folgorato dalla corrente elettrica.
“Massimo sostegno alla famiglia di Salvatore Eroe”
“Per la morte di Salvatore Eroe ad Avola chiediamo oggi verità e giustizia – spiega Uil Sicilia – Ai familiari dell’operaio, intanto, assicuriamo massimo sostegno offrendo loro assistenza sindacale e legale. Questo è il poco che possiamo fare per esprimere solidarietà concreta dinanzi a una tragedia tanto grande, che ci impone di ricordare la nostra campagna per la vita #ZeroMortiSulLavoro e il nostro appello, la nostra sfida delle cose concrete, al presidente Renato Schifani perché gli organici negli Ispettorati regionali del Lavoro siano adeguati all’emergenza in corso. Almeno questo va fatto, subito”.