Il suicidio simulato e i racconti al gip: restano in carcere Gheorghe Ciprian Apetrei e Costel Balan.
La decisione del giudice per le indagini preliminari sul caso della morte della 25enne Vera Schiopu è arrivata: il fidanzato 33enne Gheorghe Ciprian Apetrei e l’amico 31enne Costel Balan restano in carcere con l’accusa di omicidio volontario.
Continuano nel frattempo le indagini su quanto accaduto prima del tragico ritrovamento della giovane moldava, avvenuto lo scorso sabato 19 agosto in un casolare di campagna in contrada Sferro tra Ramacca e Paternò, in provincia di Catania.
Nelle scorse ore si sono tenuti gli interrogatori di garanzia dei due indagati. Il fidanzato della vittima si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere.
Morte Vera Schiopu, si indaga per omicidio volontario
Restano in carcere Costel Balan, 31 anni, e Gheorghe Ciprian Apetrei, 33 anni, entrambi romeni. L’accusa a loro carico è di aver simulato il suicidio della ragazza. Lo scorso sabato pomeriggio, infatti, il fidanzato della 25enne moldava avrebbe contattato le forze dell’ordine dicendo che la sua fidanzata si era tolta la vita. Arrivati sul posto, però, gli inquirenti avrebbero notato delle macchie di sangue che hanno fatto pensare sin da subito a un omicidio.
Per questo i due indagati sono stati arrestati. Mentre il fidanzato di Vera non avrebbe parlato davanti al gip, il 31enne Costel Balan avrebbe detto di non trovarsi lì al presunto orario dell’omicidio – tra le 13 e le 17 – e di essere totalmente estraneo alla vicenda. In più, avrebbe raccontato al gip anche dei litigi – spesso da ubriachi – tra la vittima e Apetrei.
Il suo racconto, però, non convincerebbe a pieno gli investigatori. Per questo, la Procura di Caltagirone prosegue l’inchiesta sulla morte della 25enne.
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