“Massima attenzione nel monitoraggio della situazione ma al momento non esistono ragioni di allarme per quanto accaduto in Norvegia” dove sono stati segnalati dall’agenzia del farmaco locale 23 morti, tra persone anziane e fragili vaccinate contro il Covid-19.
Lo afferma il Presidente del Comitato scientifico sorveglianza vaccini istituita da Aifa, Vittorio Demicheli.
“Non ci sono indizi che ci facciano dubitare della scelta fatta. Stiamo proteggendo i più fragili con il prodotto migliore che abbiamo – aggiunge – In Italia fra le molte decine di migliaia di vaccini già fatti nelle Rsa non è stato segnalato nulla di grave”.
Anche negli Usa non c’e’ stata nessuna segnalazione simile. “Per quello che sappiamo, dall’agenzia norvegese e’ arrivata una dichiarazione di tipo prudenziale. Ci aspettiamo di osservare dei decessi in vicinanza temporale alla vaccinazione fra le persone molto anziane perche’ queste morti possono accadere per cause naturali, ma sono facilmente verificabili per la loro storia clinica”, aggiunge Demicheli.
“La regola che vale per tutti i vaccini e’ che per ogni decesso che ha una causa non chiaramente verificabile serve un accertamento diagnostico, come nel caso di un medico lombardo deceduto nei giorni scorsi che aveva una storia clinica complicata.
L’autopsia fatta ieri ha escluso il legame con il vaccino – sottolinea – Nelle persone anziane spesso il decesso e’ attribuibile ad una causa nota, in questo momento sta succedendo che stiamo vaccinando persone che hanno comunque una probabilita’ di morire piu’ alte.
Il nostro livello di allerta e’ massimo ma gli studi non hanno mai dimostrato che c’e’ una probabilita’ maggiore di morire. Le segnalazioni vengono raccolte dalla rete nazionale ed europea che sta seguendo con le antenne alte la situazione.
Gli studi di registrazione sono stati abbastanza numerosi e situazioni rischiose, se ci fossero state, sarebbero emerse gia’”, conclude Demicheli.