Morti sul lavoro 2022, un anno di stragi - QdS

Morti sul lavoro, 2022 l’anno della “strage” con oltre 1.000 vittime

Morti sul lavoro, 2022 l’anno della “strage” con oltre 1.000 vittime

Marianna Strano  |
martedì 31 Gennaio 2023

Oltre 90 morti al mese: i dati shock sulle morti a lavoro nel 2022 dell'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering.

Il 2022 è stato un anno di stragi per quanto riguarda le morti sul lavoro: da gennaio a dicembre hanno perso la vita ben 1.090 lavoratori, con una media di oltre 90 vittime al mese.

Sono dati sconvolgenti e che, purtroppo, riguardano tutta l’Italia da Nord a Sud quelli divulgati nelle scorse ore dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering.

Anno di stragi, un 2022 con oltre mille morti sul lavoro

“Si chiude ancora una volta tragicamente il bilancio di fine anno delle vittime sul lavoro nel nostro Paese. Sono 1.090 i lavoratori che da gennaio a dicembre 2022 hanno perso la vita da Nord a Sud, con una media di oltre 90 vittime al mese. Stiamo parlando ancora di oltre 20 decessi alla settimana e di almeno 3 infortuni mortali al giorno. Sono 790 gli infortuni mortali verificatisi in occasione di lavoro e 300 in itinere (cresciuti del 21% rispetto all’anno precedente quando era maggiormente diffuso lo smart working)”. Con queste parole Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre, introduce la presentazione dei dati.

Anche se c’è una riduzione di morti sul lavoro rispetto al 2021 (1.221 contro 1.090, -10,7%), il decremento in realtà è solo apparente: nel dato del 2021, infatti, si conta quasi un quarto dei decessi legati al Covid; decessi che nel 2022 sono quasi scomparsi. “Questo a conferma del fatto che passata l’emergenza Covid, rimane ancora purtroppo quella tragica dell’insicurezza sul lavoro“, aggiunte Rossato.

I settori più colpiti

Gli infortuni e le morti sul lavoro nel 2022 sono stati diversi, ma il dramma ha colpito principalmente alcuni settori.

In particolare, sottolinea l’Osservatorio, nel 2022 le denunce totali di infortuni sono cresciute del 25,7% rispetto al 2021 (sono state 697.773), con il settore della Sanità ancora in testa alla graduatoria degli infortuni (con 84.327 denunce). Seguono: Attività Manifatturiere (75.295) e Trasporti (53.932). Gli infortuni mortali da gennaio a dicembre del 2022 riguardano soprattutto il settore Costruzioni, poi il settore Trasporti e Magazzinaggio (117) e quello delle Attività manifatturiere (100).

La fascia d’età più colpita dalla strage di morti sul lavoro è quella tra i 55 e i 64 anni, ma l’indice di incidenza più alto di mortalità riguarda gli over 65. Il 19% dei morti sono stranieri e le donne che hanno perso la vita sul lavoro nel 2022 sono state 60 (più altre 60 che, invece, hanno perso la vita in itinere, cioè nel tragitto casa-lavoro).

Morti sul lavoro 2022, regione per regione

La regione con più decessi sul lavoro è anche quella con la più alta popolazione lavorativa in Italia: si tratta della Lombardia, che registra 124 vittime alla fine del 2022. Seguono, nell’ordine: Veneto (74), Campania (70), Lazio (70), Piemonte (63), Emilia Romagna (59), Toscana (55), Puglia (51), Sicilia (50), Marche (31), Trentino-Alto Adige (30), Calabria (22), Liguria (20), Sardegna, Abruzzo e Umbria (16), Basilicata (10), Valle D’Aosta (6), Friuli-Venezia Giulia (4) e Molise (3).

Il dramma della sicurezza

Mauro Rossato sottolinea come i dati su infortuni e morti sul lavoro nel 2022 non siano del tutto completi. Mancano probabilmente molti altri decessi e sono quelli appartenenti all’economia sommersa e che riguardano i lavoratori non assicurati che perdono la vita ogni giorno.

La strage quotidiana di lavoratori in Italia è sotto gli occhi di tutti e questo fa riflettere sulla necessità di garantire maggiore sicurezza a lavoro. Un tema di cui si parla tanto ma si agisce poco.

“L’obiettivo del nostro Osservatorio è e sarà sempre quello di diffondere i dati dell’emergenza per spronare tutti coloro che si occupano di tutelare la salute dei lavoratori a riflettere e a rispondere quanto prima in modo efficace a questa strage. Perché è chiaro che in un Paese come il nostro, in cui ci sono tutti gli strumenti normativi per proteggere i lavoratori dagli infortuni, non si può arrivare a ogni fine anno con un bollettino di morte che parla sempre di oltre 1.000 vittime. Il punto è, che con un serio programma di formazione e aggiornamento dei lavoratori, attuando azioni di efficace controllo preventivo e di sospensione delle attività in aziende che presentano gravi violazioni delle norme antinfortunistiche, tutti gli incidenti potrebbero essere evitati. Tutti, da quelli meno gravi a quelli più gravi, fino a quelli mortali”, spiega il presidente dell’Osservatorio Vega.

Infortuni mortali a lavoro, le “zone” in Italia

Mese dopo mese, l’Osservatorio Vega divide l’Italia in zone in base all’incidenza degli infortuni mortali. Ecco le condizioni di tutte le Regioni a fine 2022:

  • Zona rossa (incidenza superiore a +25% rispetto alla media nazionale): Valle D’Aosta, Trentino-Alto Adige, Basilicata, Marche, Umbria e Campania.
  • Nella media nazionale, zona arancione: Puglia, Calabria, Sicilia, Piemonte, Toscana e Veneto.
  • Zona gialla (sotto la media nazionale): Liguria, Abruzzo, Lazio, Molise, Emilia Romagna, Lombardia e Sardegna.
  • Friuli Venezia Giulia, unica in zona bianca (incidenza inferiore di morti sul lavoro).

Immagine di repertorio

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