È morto a Palermo dopo una lunga malattia, Gerlando Alberti junior,78 anni: condannato all’ergastolo per il rapimento e l’omicidio di Graziella Campagna, 17enne uccisa nel 1985 a Villafranca Tirrena, nel Messinese, con cinque colpi di lupara. Una vicenda che venne anche raccontata in un film del 2008, intitolato la vita rubata diretto dal regista Graziano Diana con Beppe Fiorello.
Il boss pagò un crimine nato da un’agendina dimenticata in un vestito da lavare. La ragazza, sorella di un carabiniere e stiratrice in una lavanderia, aveva trovato indirizzi e numeri utili alla latitanza sua e del complice Giovanni Sutera (palermitano come Alberti junior) condannato a vita nell’ultimo processo dopo una vicenda ventennale segnata da collusioni e depistaggi istituzionali.
Il delitto 40 anni fa, la sentenza definitiva della Cassazione nel 2009
Il delitto di Graziella Campagna, avvenuto il 12 dicembre 1985, emerse solo anni dopo grazie alle indagini sul contesto mafioso, con prove che confermarono il movente legato alla compromettente agendina. La condanna definitiva, emessa dalla Cassazione nel marzo del 2009, chiuse un capitolo di omertà e ritardi processuali che mobilitarono l’opinione pubblica e le associazioni antimafia.
Proprio in questo contesto, l’associazione Libera è impegnata nell’organizzazione di una due giorni che si svolgerà a Messina, 11 e 12 dicembre, in ricordo di Graziella Campagna a 40 anni dal delitto. Per l’occasione sarà presente in città anche don Luigi Ciotti.
Nipote di Gerlando Alberti, “U paccarè”
Nipote di Gerlando Alberti “U paccarè”, storico capomafia del quartiere palermitano di Porta Nuova – morto nel 2012 a 84 anni agli arresti domiciliari – Alberti junior rappresentava una generazione di mafiosi radicati nel territorio siciliano.
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